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CAMILLOPAPER.jpgSe li metti tutti insieme, uno vicino all’altro, 87mila euro formano una fila di monete lunga quasi due chilometri.

Più o meno cinque volte la distanza che c’è, in linea d’aria, tra l’ufficio del Presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, e circonvallazione Ragusa 33, sede della società di comunicazione Wide Open.

Cinque volte.

Se ci divertissimo a metterli in fila, quegli ottantaseimila euro, faremmo un’andata e un ritorno, un’altra andata e un altro ritorno e un’ultima andata.

Chissà, magari è per evitarci tutto questo andirivieni, che il Presidente D’Angelo ha deciso di risolvere il problema con una sola andata: quegli ottantasettemila euro vanno, e non tornano.

Per la precisione, sono 86.835, e la Provincia ha deciso di investirli, senza gara, per un nobile scopo, una di quelle attività che sono prioritarie per la vita di un ente pubblico e che meritano ogni sforzo, anche e soprattutto economico.

Basta, non vi tengo sulle spine, vi dico subito a cosa serviranno quegli ottantasettemila euro che - senza gara (ve l’avevo già detto, vero?) - la Provincia ha deciso di affidare a Wide Open: serviranno a pagare un «…un servizio di promozione e valorizzazione del territorio mediante l’utilizzo di vari strumenti e materiali promozionali anche mediante l’utilizzo di strumenti digitali quali content marketing, storytelling, creazione video e materiali promozionali, influencer marketing ed advertising social media».

E’ scritto proprio così, nell’atto ufficiale: «… mediante l’utilizzo di strumenti … e anche mediante l’utilizzo di strumenti».
Del resto, l’italiano è secondario, ormai è tutto in inglese, anche se quella che paga è la Provincia di Teramo e non quella di Liverpool, e paga in euro non in sterline o dollari, ma si sa in inglese è più figo, in inglese fa più attualità, fa più modernità… e poi in Provincia c’è un presidente “ciofane”, un “millenials” classe 1982, di quelli tutti trend e top, di quelli che il digitale lo masticano.

Io, no.

Io sono un boomer.

Un boomer incazzoso, anche.

Va bene l’inglese, ma le cose preferisco tradurmele.

Ci provo.

A cosa serviranno quegli ottantasettemila euro, pardon: quei centosettantamilioni di vecchie lire?

A pagare un «…servizio di promozione e valorizzazione del territorio mediante l’utilizzo di vari strumenti e materiali promozionali moderni, quali diffusione di contenuti mirati, racconti di storie, creazione di video e materiali promozionali, interventi di personaggi famosi sulle piazze virtuali e pubblicità sugli stessi media collettivi in rete».

Dite la verità: detta così fa meno effetto, vero?

Fa meno trend.

E allo stesso tempo, in misura inversamente proporzionale alla “fregnità”, la somma mi appare spropositata.

Ho come l’impressione che il virus della gianguidità, ormai, si stia facendo pandemico e attacchi, senza possibilità di difesa, tutte le amministrazioni governate da politici dall’ego ipertrofico.
Immagino che il Presidente D’Angelo, ritrovatosi - per sua stessa ammissione - alla guida di un ente carico di soldi (non spesi dal predecessore), sia quasi un novello Paperon de’ Paperoni nel suo deposito.
Solo che, a differenza del ricchissimo papero, noto per l’avarizia, il gianguidizzato D’Angelo ama spendere.
Ieri un autista, l’altro ieri un concorso col quale - tra gli altri - è stata assunta l’ex assessora gianguidesca Sara Falini, ancora prima la nomina a Comandante della Polizia Provinciale dell’ex consigliere gianguidesco alla TeAm Pasquale Vittorini, oggi questi ottantasettemila euro a Wide Open, società certo simpatica a sua Gianguidità, visto che uno dei soci storici, Cesare Di Flaviano, è oggi nello staff del Sindaco con l’incarico di curargli tutta la selfistica social.

Tra i nomi della società, poi, noto anche quello del copywriter Alfonso Topitti, e mi chiedo se abbia un qualche vincolo di parentela con uno dei più folcloristici sostenitori della gianguideria… ricordate?, quello che minacciava proteste ad oltranza se il Comune non avesse rivisto il Pums entro il 31 marzo.
Siamo a maggio, il Pums è rimasto… non sento proteste.

Sto divagando, torniamo agli ottantasettemila euro, cioè duecentoquaranta euro al giorno per un anno… se fosse per un anno, ma il problema è che non sappiamo quanto durerà questa grande operazione di “content marketing, storytelling, influencer, advertising” e anglofonie varie, perché la determina dell’8 maggio, con la quale la Provincia affida l’incarico a Wide Open - senza gara (ve l’avevo già detto, vero?) -  recita che il questa campagna avrà una «… durata definita in funzione del completamento del servizio con una relazione di rendicontazione».

Questo non è inglese, ma è peggio: è politichese.
Ve lo traduco: quando la società Wide Open riterrà di aver concluso il lavoro, farà una relazione e sarà pagata.

Che poi, a quel punto, saranno rimasti solo pochi spicci da incassare, appena 8700 euro, cioè il dieci per cento, perché si sa, tutto quel “content, influencer, marketing, storytelling” costa, e la Provincia, che ha a cuore anche il morale degli influencer e non vuole farli stressare, paga in anticipo, per la precisione: 35mila euro subito, all’incarico, poi 43mila alla “creazione contenuti ed uscita ufficiale della campagna” e gli ultimi 8700 alla rendicontazione.

Quando, su queste pagine ho criticato la gianguideria, che aveva speso centomila euro per aprire il sito (con annessa pagina social e anche qui content, influencer eccetera eccetera) “Teramo città capoluogo”, nato dieci mesi prima delle elezioni e morto due mesi dopo, credevo che non mi sarei imbattuto, così presto, in un’altra costosissima operazione di “marketing territoriale”.
Quella del Comune, era un «…un progetto di valorizzazione e comunicazione istituzionale della Città di Teramo…», questo della Provincia è un «…un servizio di promozione e valorizzazione del territorio…».

Quanto sia riuscito quello del Comune, lo si intuisce dai 540 follower della pagina Facebook e dall’enorme afflusso turistico generato…. quanto riuscirà questo della Provincia, ve lo racconteremo strada facendo, controllando passo passo tutto il lavoro di «…content marketing, storytelling, creazione video e materiali promozionali, influencer marketing ed advertising social media…». 

Staremo con gli occhi aperti.

Anzi: eyes wide open

ADAMO