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In un clima che non è certo dei migliori per i tanti agenti in servizio alla casa circondariale di Castrogno a Teramo, e il cui personale è da tempo in stato di agentazione si è svolta oggi la festa della polizia penitenziaria:

Particolarmente apprezzato è stato l'intervento sull’attività operativa del Personale fatta dal Comandante del Reparto, il Commissario Coordinatore Livio Recchiuti:

«Autorità, Gentili Ospiti, Signori e Signore,
Non senza emozione rivolgo a voi tutti il mio saluto nonché quello del Reparto di Polizia Penitenziaria di questa Casa Circondariale.
Desidero, allo stesso tempo, ringraziavi per aver voluto festeggiare con noi il 201° anniversario del Corpo di Polizia Penitenziaria, Corpo che, a circa trent’anni dalla smilitarizzazione, si affranca quotidianamente da un obsoleto retaggio di mera custodialità per affermarsi in maniera sempre più pregnante come una della 4 Forze di polizia dello Stato. Ad oggi, infatti, la Polizia Penitenziaria, in aggiunta ai fondamentali compiti istituzionali relativi all’ordine ed alla sicurezza “intramoenia”, annovera tra le sue specializzazioni:
Il Gruppo Operativo Mobile, cui è demandata la gestione dei detenuti sottoposti, per l’alto profilo criminale, allo speciale regime di cui all’art. 41 bis O.P.;
L’USPEV, per la garanzia dell’incolumità e tutela delle Alte Cariche dello Stato;
Il N.I.C., che gestisce centralmente la vasta attività di Polizia Giudiziaria, in sinergia con la Magistratura, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e le altre Forze dell’Ordine;
I nuclei Investigativi Regionali e Locali, questi ultimi presenti in ogni istituto penitenziario, competenti in ordine alle attività locali di polizia giudiziaria, di iniziativa o su delega dell’A.G. o del N.I.C.
Il Servizio di Polizia Stradale;
Il Gruppo Cinofili;
Il Servizio Multivideoconferenze
La Banca Dati del DNA e i relativi Ruoli Tecnici;
L’ormai noti Servizi NTP, articolati in nuclei locali, Cittadini, Provinciali ed Interprovinciali

Nel corso di questi duecento anni, la Polizia Penitenziaria, quindi, ha fatto tanta strada, diventando un corpo altamente qualificato cui sono demandati compiti specialistici; ma il compito che lo connota istituzionalmente e costituzionalmente è quello riassunto del motto del Corpo “despondere spem munus nostrum”, per cui l’appartenente al Corpo, prescindendo dalla natura del reato e dalla riprovazione sociale che esso suscita, deve accompagnare la persona detenuta nell’auspicabile rivisitazione critica dell’agire antigiuridico e facilitarne il reinserimento sociale.
Un compito che il poliziotto penitenziario, lontano dai riflettori e dal clamore mediatico, svolge quotidianamente con molta fatica e con spirito di abnegazione, coniugando i compiti di polizia con il pesante onere di essere il “trait d’union tra la Legge e il detenuto.
E’ un Corpo glorioso quella Polizia Penitenziaria, con un mandato istituzionale tra i più nobili, ma che tuttavia, non posso esimermi dall’evidenziare, sta attraversando un momento difficile a causa di due fattori paralleli ma convergenti: la carenza cronica di organico ed il sovraffollamento carcerario.
Ciò sta ingenerando un profondo malessere tra il personale il quale è costretto a sostenere turni di lavoro molto pesanti dove la prestazione di lavoro straordinaria è oramai programmata, con il risultato che l’eccezionalità è divenuta, nei fatti, la normalità.
A tal proposito per aver una idea concreta della problematica segnalata, è opportuno fornire dei dati relativa alla situazione attuale di questa casa Circondariale: a fronte di un organico previsto di 216 unità, quello amministrato è di 164 unità, mentre quello effettivamente presente è di 140 unità, ragion per cui al 21.05.2018 la carena di organico ammonta a 76 unità.
La conseguenza di tale situazione è plasticamente rappresentata dal numero dei congedi non fruiti, ammontanti a ben 15842 gg, e dalle ore di prestazione di lavoro straordinario, ammontanti 25.500.
Nonostante tale infelice situazione, non posso non esprimere la mia personale ammirazione nei confronti degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria per lo straordinario impegno che ogni giorno profondono nell’assolvimento dei compiti istituzionali con competenza e umanità: un lavoro silenzioso che,però, produce risultati di assoluto rilievo.
Il reparto di Polizia Penitenziaria di Teramo ha assicurato:

Nr. 189 ingressi dalla libertà e 192 da altri Istituti ;
Nr 173 dimissioni comprensivi delle scarcerazioni e delle concessioni delle misure alternative ;

Il Personale del Nucleo Operativo, implementato pressoché quotidianamente da quello del quadro permanente, ha assicurato:
• 1.029 traduzioni, di cui 327 in ambito nazionale,184 in ambito regionale e 418 in ambito locale, per una movimentazione complessiva di detenuti pari 1304 di cui 399 appartenenti al circuito di Alta Sicurezza e per un impiego di unità di PP di 3.906 unità
Nel corso dei predetti servizi traduzione, inoltre, il medesimo Personale del Nucleo, nei precipui compiti di Polizia Stradale, ha accertato 40 violazioni al Codice della strada con elevazione di altrettanti verbali,
Nell’ambito delle ordinarie attività di sicurezza svolte all’interno dell’istituto sono state effettuate 1763 perquisizioni nelle camere di detenzione e nei luoghi di vita in comune dei detenuti e 6 perquisizioni di carattere straordinario, dettate particolari ed urgenti ragioni di sicurezza.
Nello specifico, invece, dell’attività di polizia giudiziaria, sono 82 le attività svolte su delega dell’A-G., comprensive di quelle di intercettazione ambientale audio-video, mentre 57 sono state le informative di reato redatte ex art.347 c.p.p.
I dati sopra citati si appalesano in tutta la loro importanza, specie in un momento storico in cui le risorse umane a disposizione di questo Reparto si riducono sempre di più.
E’ pertanto doveroso rivolgervi un orgoglioso ringraziamento, sottolineando che i lusinghieri risultati mai si sarebbero potuto raggiungere senza il vostro preziosissimo contributo.
Un pensiero particolare va altresì a tutti i colleghi pensionati: è grazie anche alla loro inestimabile esperienza, tramandataci nel tempo, che oggi abbiamo raggiunto l’alto livello di professionalità che ormai ci viene da tutti riconosciuto.
Un commosso ricordo,infine, rivolgo ai caduti del Corpo nonché ai colleghi e dipendenti che ci hanno lasciato prematuramente.
A tutti Voi, donne ed uomini della Polizia Penitenziaria e alle vostre famiglie, vanno i miei più sinceri ed affettuosi auguri nell’odierna ricorrenza.
Viva La Polizia Penitenziaria!
Viva l’Italia!».

Un encomio solnne è stato consegnato a Livio Serafini assistente capo coordinatore per aver salvato la vita ad un detenuto che stava per impiccarsi mentre a Robertino Salemme ispettore superiore sostituto commissario è andata la lode per aver anche lui evitato un suicidio all'interno del carcere di Castrogno.