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PapadormeSono un’animalista, si sa, lo sanno tutti quelli che mi conoscono, basto’ da bambina un volantino sull’allevamento dei polli in batteria per svegliare in me un sentimento misto tra odio e ribrezzo, troppo piccola forse per metabolizzarlo appieno, ma qualcosa di grosso si mosse e prosegui’ la sua strada nello sviluppo di idee, convinzioni e personalità…

Dopo qualche anno questo mi portò a smettere di nutrirmi di carne, l’odio per le forme intensive di allevamento, i metodi atroci di macellazione, la non curanza della sofferenza di esseri viventi, di “ creature di Dio”, per chi in Dio crede.

In questi giorni ho visto qualche vignetta sulla frase di Papa Francesco che recitava : Culle vuote e cucce piene paradigma dell'egoismo umano"

Non mi sono accontentata, dopo un’iniziale sdegno a questa frase e alle goliardiche raffigurazioni sui social, sono andata a leggermi l’intero discorso.

Caro Papa, non hai detto delle cose cosi vere o forse non sei sceso tanto a fondo affrontando il problema.

Punto primo: una coppia non si siede a tavolino e si domanda o addirittura fa il testa o croce: figlio o cane?

No, fa sorridere, ma credo proprio non funzioni cosi.

Gli animali solitamente erano gia’ presenti prima del test di gravidanza positivo o altre volte il pet arriva dopo, come scelta di donare il primo amico speciale al pargolo, e “ Dio solo sa” quanto questo sara’ utile allo sviluppo del suo carattere, del suo senso di responsabilità, a volte addirittura consigliato come ausilio alla cura di patologie della sfera psichica del bambino

… Francesco, forse ti sfugge il concetto di pet therapy?

No caro Papa Francesco, dubito che si scelga tra figlio e cane… spesso l’agognato figlio non arriva, e da ginecologa te lo posso assicurare; le vedo  le coppie che si svuotano pian piano l’anima e il conto in banca nella ricerca del figlio che proprio non ne vuol sapere… caro Papa, sembra proprio che a volte la google map di certe cicogne non si aggiorni su certi indirizzi… e quelle coppie te lo assicurano che se prendono alla fine un animale, se già non lo avevano, non lo fanno per allattarlo o mandarlo all’asilo al posto di… ma per generare comunque una forma di amore, diversa, ma comunque amore… 

Credimi Papa che sono certa che al pulire la lettiera, quelle coppie avrebbero preferito cambiare una montagna di pannolini al baby magna-caca-dorme…

Papa Francesco affronta questo problema, non semplifichiamo la profondità di un Papa tanto “ grande”, parla di adozione, parla di salvare bambini in difficoltà, e invita anche le istituzioni a snellirele pratiche… ma a tutt’ oggi le adozioni rimangono complesse, lunghe ed estenuanti, tanto quasi la ricerca di un figlio dopo la nostra diagnosi di “ coppia sterile”.

E aprire anche ai single questa possibilità? Non ti sembra un’ altra optione? Non entro nel merito, ma se mi si parla di salvare bambini in difficoltà non vedo dove sia il problema.

Ma mi fermo su questo tema altrimenti vado fuori tema… caro Papa, un animale non e’ un sostituto, un surrogato, ma un altriomembro della famiglia, un altro modo di aggiungere amore in una casa, un altro amore per “ salvare qualcuno”, soprattutto se questi animali vengono salvati dalla strada o presi da un canile…

Mi stupisci Francesco, perché porti anche il nome di un famoso Santo, che gli animali li proteggeva.

Forse ti riferivi alle ridicolaggini di animali in borsetta, completini firmati e compleanni con tanto di torta e candelina… ma si sa non c’è limite alla stupidità umana… ma anche li, non credo che quegli uomini abbiano scelto un cane per figlio, sono semplicemente spettacolarizzazioni, vittime della società dell’apparenza… o magari realmente persone che un figlio lo hanno cercato talmente tanto, magari anche in adozione, e che alla fine, pena la loro salute mentale, si sono arresi ( e certi cappottini su barboncini infiocchettati sono la prova che qualche rotella ahimè se la son persi per strada nel loro percorso).

Amare un cane, un gatto non e’ come amare un figlio, non e’ sostituirlo, e’ semplicemente una forma di amore e altruismo, non un quiz : scegli la busta a o la busta b?

Aggiungo, volgendo alla fine, che non ritengo giusto la colpevolizzazione verso chi non si sente di diventare genitore, per qualunque motivo esso lo faccia… e al giorno d’oggi non faccio tanta fatica a comprenderne le ragioni.

Un “ attacco” viene anche rivolto a chi sceglie il “ figlio unico”, ma qui si aprirebbe un discorso lunghissimo socioeconomico su eta’ del primo figlio, costo della vita, giustissima volontà delle donne di auto sostentarsi e realizzarsi sul lavoro… no, non voglio entrarci nemmeno.

Sono discorsi importanti, pesanti e lunghi da sviscerare e consiglio a tutti di leggere l’intero discorso di Papa Francesco, per coglierne davvero l’essenza, perché non e’ un uomo che semplifica mai.

Queste righe mi escono dal cuore semplicemente perché da amante degli animali, ma anche e soprattutto delle persone, mi ha un po’ delusa l’ “aut aut” che tale a mio avviso non e’…

La scelta non e’ mai figlio o micetto, la scelta e’ tra amare e dare e non amare e non dare.

Punto.

 

ALESSIA DI FERDINANDO