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“Al sol della calda primavera, lampeggia l'armatura del noto mentitor
Giàngui senza pudor nella bugia si affida ancora alla sua terra, che lo cinse d'allor,
ma la città abbandonata, arrossa il suo cimiero d'identico color, 
ora è pensieroso il Re pagano
son troppi pochi i voti, e son pochi anche i fior, riflette mentre scende dalla sella
ed è sempre più lontano il vecchio suo fulgor ”.

Il povero Re Giàngui ha ragione. I voti sono pochi. Mannaggia mannaggia “Il ruggito di Leo” - contro hanno scagliato anatemi, insulti dei biechi cavallerizzi e persino la maledizione dell' extramister che non sa neppure contare fino a 100 voti validi, si lui l’extra arrogante che non si va a leggere quello che non sa, si lui l’extra entità fumosa tutto chiacchiere e senza neppure il distintivo - ora ha altro cui pensare.
Dicevano di aver già vinto al primo turno contro Antonetti e non è così.
Dicevano che “la bionda” e non hanno detto solo bionda non avrebbe fatto le liste. E non è stato così.
Dicevano che la loro “gioiosa macchina da guerra” avrebbe sbaragliato i nemici ma stanno per fare la fine di Occhetto e delle loro parole restano solo le offese e gli insulti dei  candidati contro la stampa libera. E più di uno ieri mattina in piazza Martiri si chiedeva se la  politica delle promesse, delle bugie ripetute a mitraglia, della censura, dell’insulto e della fatwa per blasfemia stesse pagando.
In attesa di sapere quanto ci costano i suoi show di campagna elettorale, quanto costa ai cittadini il fotografo che immortala ogni posa del Garko de noantri, mentre posa un ramo, accarezza un fiore, mentre saluta un bimbo, mentre da il bacino alla vecchietta, utilizzando manifestazioni pubbliche pagate dai cittadini per autopromuoversi. E persino il nome di magistrati uccisi dalla mafia - ignorati per 5 anni - e “casualmente” ricordati il giorno stesso delle elezioni grazie al candidato Giuda, mentre i suoi candidati offendono chi non la pensa come loro.
Mentre i cittadini attendono di sapere quando verranno fatte le cose promesse lunedi, poi martedi, poi mercoledi… il politically correct assurto a dogma è finito e con esso il rispetto del ruolo istituzionale che per er Garko de noantri e la sua cricca della “democrazia a modo loro”, è diventato irrilevante, una volta intrapresa la strada della promessa ripetuta come un mantra. Il castello, il giro, lo stadio…. Chiacchiere su chiacchiere  per provare a celare il vuoto di 5 anni di nulla.
Del resto cosa resta quando manca una visione della città, un’idea del servizio, un progetto da sviluppare con e per i cittadini. Cosa resta quando si perde il concetto di res pubblica ?
Cosa resta se si porta la città verso una deriva assolutistica dove comanda uno solo, e si attacca volgarmente chi non si limita a pubblicare la velina del giorno “ma quanto so bello, quanto so bono, quanto so bravo”, quando qualcuno addirittura si permette di proporre delle intenzioni di voto che non proprio casualmente sono molto ma molto simili ad un sondaggio di una delle principali agenzie italiane di settore. Niente resta. Se non offendere .
Per Re Gianguì chi si permette di fare una piccola domanda deve essere attaccato. E come si permette un giornalista di pubblicare delle domanda sul proprio sito senza chiedere il permesso ? Non basta più non rispondere. Ora i candidati devono offendere.
Forte della propria cultura democratica e civile il nostro Re ha dichiarato “tabù” ogni cosa che non è come lui la vuole. E dunque eretico chiunque la segua.
Giangui dei bugiardi sui social si fotografa, annuncia, inaugura, dice, promette, scrive, stradice. Ma poi se un cittadino contesta e chiede “è fazioso”.
Quante ne sentiremo dire da Giangui fino al voto del 28 maggio ? In questa umile rubrichetta che non legge nessuno, che il sindaco ha cercato di velare nell’ottica dannunziana (assessore Core significa che è una frase riferibile a D’Annunzio un poeta e scrittore detto “il vate” ma de Pescr’ nt’ interess è lu ver’) “occhio che non legge, lettore non ricorda e vota”, verificheremo insieme alcune delle annunciti, casuali “dimenticanze”, falsità ed esagerazioni. Solo le più eclatanti che hanno diffuso gli esponenti affetti dal brutto male della annuncite, taglianastrite, fotografite, selfite . E’ vero sono fazioso.

Leo Nodari