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Teramo_dallalto.jpgIn riferimento all’emergenza demografica che ha colpito il Comune di Teramo a far data dall’anno 2019 ad oggi, con la perdita di circa 3.000 residenti (cioè ben oltre il 5% dei residenti totali), non riteniamo che sia un caso che mai – prima di adesso – si sia verificata una così grave emorragia di residenti dalla città capoluogo, nonostante si siano verificati altri periodi difficili di crisi sociale ed economica (ad esempio, con la crisi internazionale 2008-2011).
Le ragioni di tale crollo dei residenti e della fuga delle aziende (ultima in ordine di tempo una florida azienda industriale, presente da anni in Contrada Scalepicchio, la quale fra pochi mesi si trasferirà nella zona industriale di Villa Zaccheo, nel Comune di Castellalto) è la scarsa attrattività del nostro Comune.
Questa repellenza oggettiva della Città di Teramo si declina con servizi comunali scarsi (dal decoro e igiene urbani, ai servizi amministrativi comunali), con tariffe superiori ai contesti vicini, con supporti alle famiglie e alle imprese inadeguati al contesto e al periodo storico, con l’assenza di agevolazioni fiscali per le famiglie e le aziende che decidessero di stabilirsi a Teramo, con il complessivo sistema comunale che non regge il confronto con le realtà limitrofe, sia costiere che interne.
Purtroppo, questi sono i risultati di una gestione fallimentare che ha fatto retrocedere il Capoluogo ad un anonimo Comune che vive da 4 anni uno spopolamento gigantesco sul quale tutti gli Enti Pubblici, gli Organismi rappresentativi e le Istituzioni di ogni ordine e grado devono al più presto confrontarsi per arginare una fuga senza controllo e un senso di decadimento che sembra divenuto un destino ineluttabile.
Va parimenti sottolineato che ogni ipotetica responsabilità del calo demografico che venisse attribuita agli sfollati del terremoto sarebbe da respingere in quanto, come è noto, gli sfollati in senso tecnico debbono mantenere la propria residenza nell’immobile beneficiario dei contributi statali per la ricostruzione.
Al contempo, è lapalissiano che la residenzialità segue il posto di lavoro, per cui laddove le aziende prosperano cresce anche la popolazione, invece laddove le aziende fuggono via lo spopolamento è ineludibile.
Infine, quanto all’intensa attività comunicativa messa in campo dall’Amministrazione comunale per magnificare il proprio operato, occorre segnalare sommessamente e senza amore di polemica che non abbia prodotto alcun frutto nemmeno sotto il profilo dell’opinione pubblica, se è vero come è vero che le famiglie continuano incessantemente a cambiare residenza e le aziende continuano a spostarsi in contesti vicini maggiormente attrattivi e vicini alle esigenze del mondo imprenditoriale.


I Consiglieri Comunali
F.to Osvaldo DI TEODORO
F.to Giovanni LUZII
F.to Ivan VERZILLI