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WhatsApp_Image_2024-01-06_at_21.40.56_2.jpegWhatsApp_Image_2024-01-06_at_21.41.06.jpegWhatsApp_Image_2024-01-06_at_21.41.06_1.jpegWhatsApp_Image_2024-01-06_at_21.41.02.jpegWhatsApp_Image_2024-01-06_at_21.41.02_1.jpegÈ una Piazza Martiri gremita di gente ad accogliere Daniele Silvestri sul palco. Apre il concerto con Sedici anni e Alibi, entrambe denunce neanche troppo velate del caos generazionale a cui i Millennials sono sottoposti da quando i telefoni cellulari hanno preso il sopravvento e dell'omertà che fa girare lo sguardo del mondo dall'altra parte davanti alle scorrettezze.
Poi l'artista romano saluta Teramo e i fan giunti da tutto Abruzzo per ascoltare la sua musica commercialmente di nicchia, chiosando un'umile ironia sugli ultimi eventi: "Ci siamo! Ce l'abbiamo fatta a salire su questo palco che ha visto qualche rinvio. Uno sicuramente anche più importante del mio. Ma ci siamo" e invita il pubblico a dettare il ritmo "Sarete voi a decidere fino a quando."
Ogni pausa è una scusa per presentare i musicisti che lo accompagnano nel suo genere poliedrico, che risente persino delle influenze caraibiche e latine grazie al duetto con il cubano Josè Ramòn Caramayo. Successo dunque per l'unico concerto che si è svolto in piazza Martiri in queste feste natalizie e dopo il forfait di Elodie che ha fatto parlare e parecchio l'Italia, perchè Elodie ha preferito Palermo e l'Egitto a Teramo.