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DalbybyOoopsssss… in provincia di Teramo ha vinto Marsilio. Anzi: anche in provincia di Teramo ha vinto Marsilio.
Com’è che aveva detto sua gianguidità? “È la dimostrazione della riuscita di un progetto politico che parte dalla città capoluogo… “.
E lì si ferma.
Nasce e muore a Teramo.
Ammesso che sia mai nato a Teramo.
Il “campo largo” del quale in molti, tanti, troppi si sono riempiti la bocca, leggendo in maniera del tutto inesatta il dato sardo, che vede alla guida della Regione una grillina solo grazie all’aberrante voto disgiunto, non esiste.
E se esiste, è arido e siccitoso.
Il dato vero, politico, che il riconteggio racconta, è che gli abruzzesi hanno scelto il Centrodestra. 
Anche i teramani, visto il risultato record di Gatti
E che, in alcune aree di questa regione, il Centrodestra è così forte da potersi permettere anche di eleggere consiglieri d’opposizione… in altre province.
Se questi sono i conti - e questi sicuramente sono i conti - ad eleggere Cavallari alla Regione, non è stata la gianguideria, né il Modello D’Alberto (che proprio ‘nz po’ sentì), ma gli elettori del Centrodestra aquilano.
Sono state le percentuali aquilane, a sconvolgere il flipper delle assegnazioni, facendo scattare sei consiglieri per Marsilio e uno per D’Amico e, di conseguenza, togliendone uno a Teramo. Insomma, se potrà vivere i prossimi cinque anni da consigliere regionale d’opposizione, l’assessore degli annunci lo deve soprattutto al centrodestra aquilano.
Tornando a Teramo, Il risultato elettorale spegne le gianguidiche celebrazioni per la “diversià” politica di una provincia rispetto alle altre tre, ma soprattutto disintegra le aspirazioni del primo cittadino di porsi come “riferimento” primo del Centrosinistra, lavorando magari per una candidatura alla presidenza regionale tra cinque anni.
Visto che quest'anno non gli è riuscita.
Ma adesso, col Modello D’Alberto (sempre che ‘nz po’ sentí) relegato a vicenda locale, e soprattutto con cinque anni da gestire… le aspirazioni regionali gianguidiche ai affievoliscono fino a scomparire.
Chissà se prima o poi intuirà di essere stato il taxi che ha caricato un candidato Sindaco suo rivale, gli ha garantito le visibilità del ruolo da vicesindaco e di un assessorato fatto di annunci, e l’ha portato all’Emiciclo, dove andrà a non decidere nulla, lasciando però in mano allo stesso Sindaco una serie di cerini accesi.
Ecco, questo... forse... è il vero Modello D'Alberto... remare nel nulla in un campo (largo) arido. 

ADAMO