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TeAm e MoTe, scene da un matrimonio... a rischio corna. Succede, quamdo i tentativi di un corteggiamento sono timidi, cauti, lenti,  Forse fin troppo lenti. Arrotolati sull'Ipotesi di una convivenza timorosa. La strada, si sa, è segnata, la Teramo Ambiente vuole sposare la MoTe, affittando il ramo di azienda della Montagne Teramane, per gestire il ciclo dei rifiuti in tutti i Conuni della montagna associati. Detta così, è facile. Il problema è che quando ci si sposa e si decide di andare a convivere e si ha già una vita alle spalle, magari con qualche figlio da relazioni precedenti, la prima questione da affrontare è quella dello spazio. A casa di chi si va? E come ci si sistema? E come ci si divide l’armadio? E i figli, in che camera vanno? 
Ecco, tra TeAm e MoTe siamo a questo punto, ma mentre la politica discute, valuta, analizza, riflette e poi ridiscute, preparando il banchetto nuziale, i dipendenti delle due società si chiedono come dovranno sistemarsi, come dividersi l’armadio etc etc.
Problemi affatto marginali, perché - come giustamente ha sottolineato il consigliere Franco Fracassa - questa unione creerà una serie di “raddoppi”,  cioè di dipendenti che si troveranno ad avere lo stesso incarico, lo stesso ruolo, la stessa funzione… quindi: chi farà cosa? Visto che non si potranno dividere in due le funzioni, chi farà cosa? 
Se lo sono chiesto i dipendenti della TeAm, riunendosi per due ore nel piazzale di Carapollo, in un’assemblea al termine della quale, con un documento formale, hanno chiesto all’Azienda tre cose : 

  • PRIMA / Approvazione del regolamento per la disciplina dei criteri e delle modalità di gestione e di reclutamento del personale Team prima dell'approvazione del fitto d'azienda

Cioè: prima di affittare il MoTe, con tutto il personale compreso, sistemiamo tutto quello della TeAm, per evitare che, nel gioco dei “raddoppi” ci rimetta il posto qualche precario TeAm

  • SECONDA / Ricognizione delle ore e dei livelli nell'azienda Team con problematiche da risolvere prioritariamente per i dipendenti Team

È quello che dicevamo: stabilire chi fa cosa, prima di far arrivare i “nuovi” del MoTe. Un po’ come dire: va bene la convivenza, ma a casa mia prima decido io… 

  • TERZA / Si chiede ai vertici aziendali della Team una riunione aziendale con tutte le lavoratrici e i lavoratori della Team prima del fitto d'azienda

Cioè: prima di sposarvi, parlate coi figli, perché se gli sposi il matrimonio lo celebrano, c’è il rischio che qualcuno lo subisca.
Il punto che più mi incuriosisce del documento dei dipendenti, però, è quello finale, che recita: “Durante l'assemblea tutte le lavoratrici e i lavoratori hanno inoltre espresso la volontà di rimanere in un'azienda pubblica”.
Curioso, vero?
Quasi illogico.
Perché mai i dipendenti di un’azienda pubblica come la TeAm, che vuole affittare il ramo di aziende di una società di proprietà di enti pubblici, dovrebbero temere una “privatizzazione”? Quello che il Comune di Teramo ha fatto (e speso) per una TeAm tutta pubblica, è noto… e allora?
Il fatto è che i dipendenti della TeAm sanno che quello che si sta cercando di celebrare, non è un matrimonio d’amore, ma di interesse. Non contano i sentimenti, contano i soldi. E non è la TeAm l’unico pretendente della MoTe, visto che tra le manifestazioni di interesse all’affitto del ramo di azienda, e quindi alla gestione del ciclo dei rifiuti nei Comuni della montagna, c’è anche quella della Diodoro Ecologia, che già opera in molti Comuni del Teramano (Roseto, Silvi, Notaresco, Mosciano… per fare qualche nome) e che sarebbe interessatissima ad aumentare il proprio raggio di azione. 
Mentre la gianguideria riflette e traccheggia sul matrimonio… c’è un terzo incomodo che ambisce ai favori della MoTe.
All’altare andrà quello che offrirà l’anello di fidanzamento più costoso…
ADAMO