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 Ater29Non è un cronoprogramma, anzi: non è solo un cronoprogramma. È un appuntamento con la storia, in una sorta di gioco curioso che dettaglia i tempi del futuro… per tornare al passato. Quello presentato questa mattina dal presidente dell’Ater Teramo Alfredo Grotta, con il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli e il direttore dell’Usr Vincenzo Rivera, è un impegno preciso, una parola data, una stretta di mano che vale come una promessa. Una promessa scandita dai numeri: 61Edifici danneggiati, 12 Interventi ultimati,15 Interventi nel 2025, 34 Interventi nel 2026, per un totale di 1.477 persone coinvolte, delle quali
1.123 sfollati ATER e 354 colpiti dal terremoto. Numeri che si possono (e devono) tradurre anche in un conto economico: 94.8 milioni di euro, dei quali 70,6 destinati al territorio del Comune di Teramo. Soldi che, ha precisato il direttore Usr, allla fine potranno sfiorare i 200 milioni.
Una sfida, no: molto di più. 
«Con questo cronoprogramma, la ricostruzione dell’edilizia residenziale pubblica assume finalmente un ordine chiaro e condiviso: restituire alle famiglie sfollate le proprie abitazioni entro la fine del mandato - spi ega il presidente dell’Ater, Alfredo Grotta - Si tratta di un risultato importante, frutto di un lavoro intenso svolto negli ultimi mesi insieme agli uffici tecnici dell’ATER e alla struttura commissariale. Abbiamo voluto offrire un messaggio di serietà, trasparenza e rispetto nei confronti delle famiglie coinvolte: sono 1.477 le persone interessate dal processo di ricostruzione, di cui 1.123 risultano essere sfollati ATER».
Come detto,complessivamente, gli interventi programmati riguardano 61 edifici danneggiati, per un totale di 94,8 milioni di euro già stanziati, di cui oltre 70 milioni concentrati nel solo Comune di Teramo, che rappresenta il cuore più colpito dal sisma per numero di famiglie da riportare a casa.
SCARICA QUI IL CRONOPROGRAMMA DETTAGLIATO
«Sappiamo bene che le procedure sono complesse e non tutte le variabili sono sotto controllo. Qualche gara fissata per il 2025 potrebbe slittare al 2026, così come alcune previste nel 2026 potrebbero concludersi nei primi mesi del 2027 - continua Grotta - ma il messaggio è chiaro e forte: restituire le case entro la fine del mandato. Questo è il nostro obiettivo, e questo è il patto che oggi rinnoviamo con i cittadini. Un patto che abbiamo voluto siglare non con le parole, ma con i fatti: proprio mentre presentiamo il cronoprogramma, sono partite le prime quattro demolizioni a Colleatterrato, affidate nel 2023, a dimostrazione che il percorso è concreto e già in atto».
Un percorso fatto anche di collaborazione e condivisione: «Un ringraziamento sincero va al Commissario Straordinario per la Ricostruzione, senatore Guido Castelli, che con una visione illuminata e pragmatica ha sostenuto un approccio nuovo, orientato alla chiarezza, alla programmazione e al rispetto delle comunità. Allo stesso modo, un sentito ringraziamento va a Vincenzo Rivera, Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Abruzzo, che guida con competenza non solo la struttura tecnica regionale ma anche 14 degli interventi previsti dal cronoprogramma, in qualità di soggetto attuatore - conclude Grotta - un doveroso riconoscimento va anche al Consiglio di Amministrazione dell’ATER Teramo, che ha condiviso con convinzione ogni scelta strategica e sostenuto questo percorso con senso di responsabilità e spirito di servizio. Il contributo collegiale del CdA è stato fondamentale per definire una visione comune, ambiziosa ma concreta. Solo grazie a una cooperazione istituzionale seria e coordinata è stato possibile arrivare a questo risultato. L’obiettivo è sfidante, ma oggi abbiamo gli strumenti, le risorse e una direzione chiara per renderlo possibile».