«Si provava per mesi, quasi ogni giorno, e poi si suonava in occasione di feste che venivano organizzate ogni due o tre mesi in luoghi improvvisati» ricordava Tito Fabio Macozzi, allora quarantenne, teramano, rocker da sempre, che diceva di aver imparato a suonare la chitarra a 13 anni, in una intervista a Nicola Catenaro del 28 marzo 2013 su storieabruzzesi.it blog d'informazione. «E l’affluenza era alta. Ricordo un Beatles party alla Fratellanza Artigiana particolarmente affollato. Ricordo altri personaggi e altre facce: Gigi De Federicis della Def Killer Band, Luciano Di Matteo, Roberto Trizzino…. Alcuni suonano ancora oggi. Ma non c’erano molti gruppi né si può dire che vi fosse una scena rock teramana».
Roberto Trizzino. Chi sa che fine ha fatto? Lo ricordo. A Verde TV davamo molto spazio ai giovani musicisti emergenti teramani, affidati alla maestria e alla cura del mio amico Marco De Nuzzo, inventore della trasmissione musicale d’avanguardia “Pallago”, condotta da Antonio Sardella. Venne a suonare in studio, sotto lo Sporting, anche Roberto Trizzino, e il 15 settembre 1992 registrò il suo pezzo forte: “In this town” (In questa città).
Sul suo brano vennero messe immagini di Teramo, che non mostrava certamente il meglio di sé, anzi… Nel risentire il brano, lo trovo di straordinaria attualità, allora era avanguardia pura…. Ora sarà retroguardia? Non saprei dire. Roberto Trizzino, dove sei?
Batti un colpo. Quanti anni hai? Che fine hanno fatto i tuoi sogni? La tua corrosività? Non è che sei diventato per caso un impiegato di banca? Melozzi, che veniva a suonare ed era più giovane di te, è finito dove è finito… e tu?
Ne trovo uno con il tuo nome su Facebook che dice di avere studiato farmacia ad Urbino, sei tu?