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sindacogianguido

La “questione terremoto” è sempre stata in cima all’azione di questa nuova amministrazione comunale. Siamo sempre stati perfettamente coscienti ed attenti a come le varie scosse che si sono ripetute dall’agosto 2016, a cui si è aggiunta la calamità della neve, hanno duramente provato il nostro territorio fino a metterlo in ginocchio dal punta di vista sociale ed economico.


Abbiamo sempre cercato di tenerci lontani da strumentalizzazioni e semplificazioni, che non sarebbero proprie di chi è chiamato ad incarichi istituzionali e amministrativi, né tantomeno vogliamo farci tirare in un inutile gioco al rimpallo di responsabilità tra i vari livelli istituzionali. A noi è sempre interessato unicamente il bene dei cittadini!


Abbiamo sempre denunciato come la gestione del post emergenza fosse stata completamente sbagliata, essendo partiti da un cratere e da interventi individuati a seguito delle prime scosse ad Amatrice e che man mano si sono andati allargando con il propagarsi dello sciame sismico, nell’assenza di un testo unico sulle emergenze che giorno dopo giorno diventa sempre più una priorità di qualsivoglia Governo che abbia a cuore la vita e la salute dei cittadini.

Situazione che è stata da subito più complessa in un territorio come il nostro che ancora non aveva completato le attività relative alla ricostruzione post sisma del 2009. 
Abbiamo sempre denunciato come l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione lavorasse in costante ritardo e affanno, sia per quanto riguarda la capacità gestionale necessaria per organizzare un ufficio così delicato ed articolato, chiamato a dare risposte rapide e concrete ai cittadini, sia per quanto riguarda una carenza di personale diventata col tempo drammatica, con numeri completamente inadeguati.
Abbiamo sempre denunciato come chi ci ha preceduto è rimasto più imbrigliato in discussioni interne, dimenticando il proprio ruolo che doveva essere esercitato ponendo il nostro Comune come capofila dei Comuni del cratere sismico, nell’avanzare le legittime richieste del territorio nelle sedi preposte ed opportune.
Oggi sono passati due anni, e la situazione si fa sempre più drammatica.

È venuto il momento di dire basta! Sul nostro Comune i dati sono impietosi: circa 4000 sfollati, circa 1000 nuclei familiari che usufruiscono del C.A.S., a cui si aggiungono circa 100 famiglie assistite negli alberghi, quasi 1500 schede AeDes a fronte di quasi zero cantieri aperti, sintomo di una ricostruzione che stenta a partire.
Non possiamo tollerare che la “questione terremoto” sia completamente uscita dai radar del dibattito pubblico, come fosse un’emergenza superata che riguarda un passato non più attuale. Non possiamo tollerare che il sospiro di sollievo e di felicità che ha indotto molti di noi ad affermare “per fortuna nessuna vittima”, si trasformi in senso di frustrazione e di rabbia al punto da spingere qualcuno ad un errore drammatico e macabro, nel pensare “purtroppo nessuna vittima”.

Non possiamo tollerare l’oblio al quale sembriamo destinati. 
Non  possiamo tollerare un Ufficio Speciale per la Ricostruzione lasciato nel più totale abbandono, senza una vera guida politica e gestionale, con personale totalmente insufficiente nei numeri, demotivato e scoraggiato davanti all’impossibilità di lavorare nel senso e nella direzione immaginati.


Lo avevamo detto in ogni modo durante la passata campagna elettorale: siamo pronti a battere i pugni, senza paura alcuna di ipotetiche filiere politico-istituzionali. La Ricostruzione è la priorità, l’emergenza assoluta del nostro territorio e del nostro Comune, e noi come suoi rappresentanti vogliamo farci carico di oneri e onori.


Per questo nelle prossime settimane convocheremo un Consiglio Comunale straordinario, che siamo certi troverà la più larga condivisione anche dell’opposizione, sulla questione Terremoto, nel corso del quale inviteremo a partecipare tutti gli attori istituzionali presenti e rappresentanti del nostro territorio, sia a livello parlamentare che regionale e provinciale, oltre che del nuovo Commissario straordinario, discutendo con loro di tutto ciò che a nostro avviso è necessario per dare la spinta necessaria a far ripartire Teramo: proposte di intervento normativo, riequilibrio del cratere ad oggi “tarato” solo sulle prime scosse, proroga dello stato di emergenza in modo da consentire una serena programmazione, sblocco della ricostruzione leggera, riorganizzazione degli uffici a cominciare dalla governance dell’USR e dal numero esiguo del personale, nuove modalità di gestione delle pratiche e delle competenze. Abbiamo bisogno di un segnale chiaro e tangibile, perché non possiamo più attendere.
E con la forza di queste proposte, che siamo certi troveranno la convergenza di tutta l’assise comunale, siamo pronti a mobilitarci insieme ai cittadini sia davanti la Regione che davanti al Parlamento. È venuto il momento, per ognuno di noi, di assumersi le proprie responsabilità, presenti, passate e future, evitando strumentalizzazioni in vista di questo o quell’altro appuntamento elettorale. 
Noi siamo pronti a fare la nostra parte.

 

Il Sindaco Gianguido D’Alberto e i capigruppo:
Andrea Core, Luca Pilotti, Giovanni Luzii, Piergiorgio Passerini, Maurizio Verna.