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CallcentreOre 9,10 di venerdì 22 novembre. Mentre la Teramo Ambiente si prepara a vivere la sua nuova fase gestionale, quella segnata dal ritorno di Stefano Gavioli nella quota privata, che fu già primo storico socio del Comune, abbiamo deciso di provare i “servizi” che la partecipata offre. A cominciare dalla “trincea”, ovvero il centralino, che è il biglietto da visita dei ogni azienda aperta al pubblico, ma che diventa addirittura vitale se si tratta di un’azienda che gestisce servizi che il pubblico, in questo caso noi cittadini, paga di tasca propria. Dunque, chiamiamo il call center, quello del Cimitero per la precisione, fingendoci tal “Nardoni” che ha appena subito un lutto vuole allacciare un lumino elettrico. Risponde la signora Gilda, voce garbata, tono professionale ma non distaccato, eleganza nei modi e nell’approccio. E’ un buon inizio. Chiediamo, anche in maniera volutamente confusionaria, indicazioni sul lumino, poi sulla voce votiva, ma la signora Gilda non si perde d’animo, chiede spiegazioni e ci guida, con rassicurante disponibilità, e quando le diciamo che abbiamo appena subito un lutto, pur non invadendo la nostra sfera personale, mostra una sincera partecipazione. Ci intrattiene anche nell’attesa del trasferimento della chiamata ai servizi cimiteriali del Comune, prima di salutarci con la stessa tranquilla professionalità che ha mostrato per tutta la telefonata. Il servizio funziona. E bene. All’incontro con Gavioli, il Sindaco di teramo ha annunciato che saranno moltissime le cose da migliorare. Una preghiera: non toccate il call center. Quello funziona.