A Piano d’Accio c’è un piccolo miracolo all’italiana: una strada che è stata inaugurata tra sorrisi e flash, ma dopo un mese nessuno ci può passare. C’erano tutti: assessore, ingegneri, imprenditori. Si sono spese parole altisonanti su sviluppo, sostenibilità, rilancio del territorio. È stato persino ricordato che lungo quella strada corrono impianti idrici, collettori fognari, lampioni e persino pannelli fotovoltaici pronti a illuminare il futuro. Mancava solo il tappeto rosso. Peccato che la strada, ad oggi, resti chiusa. Transennata. Inaccessibile. Bella da guardare, ma inutile da usare. C’è chi dice che si attendano documenti non ancora firmati, chi sospetta il classico “intoppo burocratico”. La verità, per ora, è che la strada resta un miraggio, un monumento all’urbanistica in potenza. Ma la sensazione, tra i cittadini, è un’altra: a Teramo siamo bravissimi a inaugurare, un po’ meno ad aprire. Una specialità locale, insomma. E così, mentre gli automobilisti continuano a guardare la transenna e gli studenti di Veterinaria guardano la strada come fosse una promessa mancata, a Piano d’Accio abbiamo una nuova attrazione turistica: la strada fantasma. Una via che non porta da nessuna parte, ma che almeno ci ricorda che la realtà, da queste parti, supera sempre la satira. Perché a Teramo, ormai, inaugurare è più importante che aprire.