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Quando si sfoglia il Calendario della Salute 2026, “FARMACIA E OBESITÀ NUOVA DEFINIZIONE E NUOVE TERAPIE”, si ha l’impressione di entrare in una piccola guida di viaggio: un viaggio attraverso il nostro corpo, le nostre abitudini, persino i nostri limiti. Quello realizzato dall'Uniservice del dottor Alessandro Caccia, Non è un semplice calendario da appendere alla parete. È un compagno che, mese dopo mese, accompagna il lettore a osservare la propria quotidianità da un’angolazione diversa, più attenta, più consapevole. A firmarlo è un gruppo di professionisti che alla salute dedica non solo la carriera, ma un’autentica missione. In testa, Paolo De Cristofaro, direttore del Centro Specialistico Nutrizionale e riferimento regionale per la SIO in Abruzzo. Accanto a lui, Marco Mattioli, Luca Valerii, Marina Ramal Sanchez e Roberto Galli: una squadra che ha voluto mettere carta e competenza al servizio di chi, ogni giorno, si destreggia fra impegni, corse e stress e finisce per dimenticare l’essenziale. Il punto di partenza è semplice, quasi disarmante: la salute non si coltiva una volta ogni tanto, ma tutti i giorni. È una somma di piccoli gesti che raramente finiscono in prima pagina, ma che definiscono il nostro benessere molto più di quanto pensiamo. Gennaio non è soltanto un mese. Nel Calendario della Salute diventa l’inizio di un cammino: il momento per fermarsi un attimo, riprendere fiato e mettere ordine nelle proprie priorità. A febbraio si parla di cuore, di respiro, di movimento. In primavera il focus si sposta sul metabolismo, sul cambio di stagione che investe non solo il clima ma anche il nostro equilibrio interno. E così, mese dopo mese, il lettore viene traghettato dentro un racconto in cui ciascuno può riconoscersi. Marco Mattioli e Luca Valerii hanno curato in particolare la parte nutrizionale. “Volevamo che chiunque potesse leggere e dire: questo lo posso fare anch’io”, spiegano. Perché la prevenzione non è un traguardo, ma una pratica quotidiana. Marina Ramal Sanchez e Roberto Galli aggiungono un tassello fondamentale: il movimento. Non quello performativo, ma quello naturale, accessibile, che parte dalla postura e arriva al gesto quotidiano. “Camminare bene, dormire bene, respirare bene — raccontano — sono le cose che dimentichiamo più spesso, e sono quelle che fanno davvero la differenza”. Il calendario è costruito come un racconto a episodi. Ogni pagina è un invito a osservarsi, a misurare le proprie abitudini senza giudizio. In un’epoca in cui la salute viene spesso raccontata come gara, competizione o sfida, qui si torna alla dimensione più umana del benessere: ascoltare il proprio corpo, concedersi tempo, accettare i cambiamenti. “Il cambiamento vero — ribadisce De Cristofaro — nasce dalla consapevolezza, non dalla rincorsa a un ideale irrealistico”. Il Calendario della Salute 2026 non ha un pubblico unico. È pensato per chi vuole rimettersi in equilibrio, per chi cerca una bussola, per chi vuole prendere in mano il proprio benessere un passo alla volta. Famiglie, scuole, professionisti della salute, ma anche chi vive da solo e vuole ricordarsi di prendersi cura di sé. È un progetto che parla alla comunità prima ancora che al singolo. E la volontà degli autori è chiara: rendere la prevenzione qualcosa di quotidiano, tangibile, perfino rassicurante. Alla fine, più che un calendario, questo lavoro è un racconto corale. Mette insieme competenze diverse e le traduce in un linguaggio che non teme la semplicità. È un invito a rallentare, ad ascoltarsi, a capire che la salute non è un traguardo lontano: è un percorso che inizia ogni mattina, quando decidiamo di prenderci cura di noi. E forse, sfogliandolo, ci si accorge che il viaggio del 2026 non è poi così diverso da quello che facciamo ogni giorno. Solo che, questa volta, abbiamo una guida che ci ricorda dove stiamo andando.
ASCOLTA L'INTERVISTA AL DOTTOR CACCIA