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Lo storico stabilimento Officine Maccaferri spa di Castilenti chiuderà entro fine anno. La comunicazione è arrivata direttamente dalla direzione centrale di Bologna venerdì 30 ottobre e da stamattina è scattato lo stato di agitazione dei 42 dipendenti. Una decisione scaturita a seguito dell'assemblea sindacale di ieri con Rsu e rappresentanze sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl. Che lo stabilimento di Castilenti chiuderà i battenti è stato deciso dal Cda dell'azienda che, in Italia, oltre a quello nella Val Fino conta uno stabilimento a Bellizzi nel salernitano. Ma a chiudere sarà soltanto quello teramano. E i sindacati pretendono di conoscere le motivazioni visto che proprio le Officine Maccaferri di Castilenti vantano una doppia produzione e, fino a pochi mesi fa, si parlava di investimenti e non certo di chiusure. Lo stato di agitazione andrà avanti ad oltranza in questa che, per Cgil e Cisl, ha assunto già il nome di "vertenza Castilenti". Quarantadue dipendenti, tutti della Vallata del Fino, giudicano "gravissima" la decisione di chiudere lo stabilimento visto l'accordo sindacale sottoscritto con i vertici della Maccaferri che "ha comportato una ristrutturazione con sacrificio occupazionale e la riconversione dello stabilimento con nuovi investimenti per la produzione di prodotti geosintetici destinati al settore stradale". Per Cigl e Cisl la chiusura è "insostenibile e socialmente irresponsabile in quanto non vi è stata alcuna informazione preventiva in merito a presunte difficoltà di realizzazione del piano industriale". I sindacati e i lavoratori chiedono "un piano di riconversione dello stabilimento ritenendo impraticabile qualunque altra soluzione". Intanto, i dipendenti si preparano allo sciopero di 40 ore. cgil_bandiera01