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calcioscommesse-quattro-arresti-mister-x-beppe-signori-610x300Prosciolto il Livorno, punti di penalizzazione per 12 società. Il Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto da Sergio Artico, ha ufficializzato oggi la sentenza relativa al procedimento 'Dirty Soccer' bis relativo all'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Punti di penalizzazione da scontarsi nella corrente stagione sportiva sono stati inflitti nei confronti delle seguenti società: Akragas (3), Aurora Pro Patria (7), Comprensorio Montalto (6), Frattese (1), L'Aquila (13), Neapolis (22), Puteolana (4), Santarcangelo (6), Savona (2), Sorrento (4), Sef Torres (4), Vigor Lamezia (2). Oltre al Livorno, prosciolte dalle accuse anche le società Aversa Normanna, Cremonese, Due Torri, Fidelis Andria, Grosseto, Livorno, Monopoli, Pavia, Prato, Scafatese, Tuttocuoio e San Miniato. Sono state inoltre comminate ammende nei confronti di società e inibizioni e squalifiche nei confronti dei singoli tesserati, tra i quali l'attuale tecnico del Messina, Arturo Di Napoli, per il quale è stata confermata la squalifica di 4 anni e ridotta la multa a 35.000 euro. Prosciolti, tra i tesserati, Andrea Bagnoli, Abdoulayè Baldè, Luca Cassese, Giuseppe Cosentino, Marco Guidone, Pasquale Lo Giudice, Bruno Mandragora, Francis Obeng, Fulvio Pea, Marco Tosi, Mohamed Lamine Traoré. Confermati i 4 anni e 2 mesi di inibizione chiesti dalla Procura per l'avvocato Enzo Nucifora, sambenedettese d'adozione, mentre l'ammenda scende da 70mila a 50mila euro. 5 anni di stop e 100mila euro di multa per Ercole Di Nicola, l'ex responsabile dell'area tecnica dell'Aquila (la Procura chiedeva 6 anni e 3 mesi e 185mila euro), 6 mesi e 30mila euro per Gianni Califano (4 anni e 60mila euro), 2 mesi e 5mila euro al procuratore maceratese d'adozione, Giuseppe Sampino (6 mesi). Tra i giocatori, 8 mesi  e 35mila euro di ammenda a Giacomo Ridolfi, centrocampista della Vis Pesaro promesso sposo alla Samb (la Procura chiedeva 3 anni e 8 mesi e 70mila euro). L'appello non prima di un mese.