• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
jacobiniTrasformazione in spa nei tempi previsti dalla riforma, integrazione di Banca Tercas e Caripe e un piano di esodi. Le decisioni prese dal cda della Banca Popolare di Bari, spiega una nota "creano le premesse per l'attuazione del nuovo piano industriale 2016-2020". L'obiettivo è consolidare significativamente il posizionamento di mercato nei territori d'elezione per accompagnarne la crescita (Puglia, Basilicata, Abruzzo e Umbria), attraverso l'evoluzione del modello di business, il miglioramento dell'efficienza operativa e un forte presidio del credito. Il Cda ha deliberato l'integrazione di Tercas e Caripe, da realizzare entro il primo semestre 2016. La banca ha quindi raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali per esodi incentivati di personale attraverso il ricorso al Fondo di Solidarietà (200 risorse) per circa 48 milioni di euro, a fronte del quale è previsto un beneficio in termini di minori costi annui a regime per oltre 14 milioni. Questa manovra si aggiunge a quanto fatto già nelle controllate Tercas e Caripe con l'esodo di oltre 50 risorse. Banca Popolare di Bari fa pulizia di bilancio e il 2015 che "nonostante il difficile contesto di mercato" avrebbe visto il gruppo generare "un risultato positivo" si chiude in perdita. In una nota l'istituto ricorda come il bilancio rifletta "azioni e rettifiche straordinarie, segnando un risultato netto negativo di circa euro 297 milioni, pur a fronte di risultati ordinari gestionali positivi". "I primi risultati delle azioni adottate ai fini del bilancio 2015 - spiega la banca - portano ad un risultato di pre-consuntivo dei primi 3 mesi del 2016 soddisfacente e sopra le aspettative. Sul 2015 Hanno così pesato oneri non ripetibili quali i contributi straordinari per il salvataggio delle 4 banche in risoluzione per circa 10 milioni di euro (BRRD), i costi per gli esodi incentivati di personale per circa 48 milioni di Euro. Le rettifiche su crediti e altre attività finanziarie sono state di 251 milioni di euro (nel 2014 erano invece 103 milioni), con aumento del presidio del credito (coverage del 49%, media del sistema 45%). Inoltre sono state eseguite rettifiche di valore degli avviamenti: una "svalutazione non ripetibile prudenziale di 271,5 milioni di euro, in linea con quanto fatto dalle principali banche europee, senza impatto negativo sul patrimonio tangibile del Gruppo e senza riflessi su cash-flow, liquidità e coefficienti patrimoniali". Sul fronte dei coefficienti patrimoniali di gruppo il valore del Tier1 si è attestato al 10,14% a fronte di un requisito minimo del 8,5% e un valore di Total Capital Ratio del 13,65% a fronte di un requisito minimo del 10,5%, con una forte posizione di capitale e di liquidità sia attuale che, soprattutto, prospettica.  In assenza di tali componenti non ripetibili, nonostante il difficile contesto di mercato, il Gruppo avrebbe generato un risultato positivo. In ambito reddituale, a livello di Gruppo, il margine d'interesse si attestato a circa 242 milioni di euro (208 milioni nel 2014, quando i dati di Tercas e Caripe erano conteggiati a partire dall'1 ottobre). In crescita anche il dato del margine di intermediazione che si è attestato a 448 milioni (413 milioni nel 2014). Gli impieghi di Gruppo, invece, al netto della componete riferita alla Cassa Compensazione e Garanzia si sono attestati a 9,3 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con l'anno precedente, mentre la raccolta totale è stata pari a 14,2 miliardi di euro. Sul fronte dei coefficienti patrimoniali di Gruppo il valore del Tier1 si è attestato al 10,14% a fronte di un requisito minimo del 8,5% e un valore di Total Capital Ratio del 13,65% a fronte di un requisito minimo del 10,5%, con una forte posizione di capitale e di liquidità sia attuale che, soprattutto, prospettica.  I primi risultati delle azioni adottate ai fini del bilancio 2015 portano ad un risultato di pre-consuntivo dei primi 3 mesi del 2016 soddisfacente e sopra le aspettative. In ambito reddituale, a livello di Gruppo, il margine d'interesse si attestato a circa 242 milioni di euro (208 milioni nel 2014, quando i dati di Tercas e Caripe erano conteggiati a partire dall'1 ottobre). In crescita anche il dato del margine di intermediazione che si è attestato a 448 milioni (413 milioni nel 2014). Gli impieghi di gruppo, invece, al netto della componete riferita alla Cassa Compensazione e Garanzia si sono attestati a 9,3 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con l'anno precedente, mentre la raccolta totale è stata pari a 14,2 miliardi di euro. Con l'integrazione Tercas e Caripe, spiega l'istituto di credito, "gli sforzi compiuti dalla banca e dai dipendenti delle due controllate per ripristinare una corretta operatività, nel quadro di un disegno industriale e strategico molto chiaro, potranno essere ripagati". A conferma della volontà di investire sul territorio abruzzese e facendo pieno affidamento nella responsabilità del personale locale, Banca Popolare Bari ha deciso di mantenere i due marchi storici di Banca Tercas e Banca Caripe.