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A chiarire se sono ipotizzabili o meno reati ambientali saranno solamente i risultati dei prelievi dell'Arta a ridosso dell'area interessata dal rogo che ha semi-distrutto la Italpannelli di Ancarano. Per adesso il fascicolo aperto contro ignoti dalla procura di Teramo, nella persona del pm Stefano Giovagnoni, è per incendio colposo. Le indagini sono delegate ai carabinieri chiamati a sentire i vertici dell'azienda e gli operai che erano sia sul tetto e lavoravano con quella fiamma ossidrica data per causa scatenante (almeno per adesso, visto che in procura ancora non arriva la relazione tecnica dei vigili del fuoco, impegnati nel completare la bonifica dell'area). Stando ad una prima stima, i danni ammonterebbero ad oltre 20 milioni di euro. "Se la Italpannelli è salva per una buona parte della struttura si deve allo straordinario lavoro svolto ieri, per ore, dai vigili del fuoco che hanno letteralmente tagliato l'area dell'incendio e circoscritto le fiamme". Il ringraziamento ufficiale, all'indomani dello spaventoso incendio che ha semi-divorato la ditta di Ancarano e sprigionato una nube densa e nera, direzionata poi dal vento verso i Comuni limitrofi dell'ascolano, arriva direttamente dal prefetto di Teramo, Walter Crudo. La viabilità è tornata regolare da stamattina, è stata riaperta anche la sp1 meglio conosciuta come Bonifica del Tronto. Vige, tuttora, l'ordinanza concertata insieme al sindaco di Ancarano, Pierangelo Panichi, con cui si vieta il consumo di verdure e ortaggi e l'utilizzo d'acqua in un raggio di un 1 km dalla Italpannelli: "E' stata una decisione assunta in via precauzionale, non escludiamo evoluzioni già nelle prossime 24 ore. Tutto dipenderà dall'esito delle analisi e delle verifiche che verranno fatte da Arta ed Asl", spiega il prefetto. Intanto, in loco, restano i vigili del fuoco per completare le operazioni di bonifica. Intanto la procura di Teramo, nella persona del sostituto procuratore Stefano Giovagnoni, ha aperto un'inchiesta sull'incendio. Verranno presto sentiti i tre operai che erano sul tetto alle 13 di ieri e stavano usando quella fiamma ossidrica dalla quale si sarebbero propagate le scintille che hanno scatenato l'inferno. Ma anche su questo si attendono conferme.