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acqua-goccia323 euro: a tanto ammonta il costo annuale dell'acqua in Abruzzo, rispetto ai 376 euro di media nazionale, e con un incremento del 9,8% rispetto al 2014. In testa l'Aquila con 338 euro, mentre l'incremento maggiore sul 2014 si è registrato a Teramo (+15,4%). Questi i dati dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per l'undicesimo anno consecutivo ha analizzato i costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel corso del 2015. Le regioni centrali si caratterizzano per tariffe più alte con 511 annuali e un maggior incremento rispetto al 2014 (468, +9,2%), segue l'area settentrionale (+5,1%) e quindi quella meridionale (+3,2%). A livello regionale, le tariffe più elevate si riscontrano nell'ordine a Toscana, Marche, Umbria, Emilia Romagna e Puglia. Il Dossieri è consultabile sul sito www.cittadinanzattiva.it. Fra i capoluoghi di provincia, le città più care si confermano essere le toscane: Grosseto e Siena con 663 prendono il posto occupato nel 2014 da Firenze, seguono Livorno (628), Pisa (621), Carrara (609). Isernia si conferma come città meno cara (117, erano 120 nell'anno precedente); segue Milano con i suoi 140 (ed un aumento del 3%). Non è migliore il dato sulla dispersione idrica: in Italia in media il 33% dell'acqua immessa nelle tubature va sprecata, in Abruzzo si arriva al 38% con il limite estremo dell'Aquila dove si registra un 44% di dispersione idrica.