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13335970_503119249887844_7842315430661836081_nI soldi sono stati consegnati alla Curia grazie al Lion's e a Filippo Flocco (che ha organizzato una mostra di abiti) ma ancora non si sa nulla dei lavori urgenti al tetto della piccola chiesetta alla discesa San Giuseppe. I teramani che si sono dati da fare per mettere al riparo la chiesa da altri problemi si domando oggi: perchè? "Perchè ancora non si fa nulla per l'avvio dei lavori?" La chiesa è stata eretta tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. L’edificio, con tetto a capanna e muratura in pietre disposte irregolarmente, è caratterizzato da un portale rifinito in pietra con capitelli a voluta che sorreggono la cornice inferiore del timpano, spezzato centralmente da una grande volta sovrastata da una croce. Al di sopra è presente un piccolo oculo con decoro esterno a punte di diamante. Il portale è affiancato da due piccole finestre quadrate, collocate in basso. L’interno, a navata unica, conserva un altare ligneo realizzato fra gli anni Sessanta e Settanta del Seicento, dalla bottega teramana di Domenico Aviotto. Esso conserva quattro tele laterali sempre della seconda metà del Seicento (tra gli episodi biblici raffigurati si menzionano: l’angelo che appare in sogno a San Giuseppe, la fuga dall’Egitto, il matrimonio), mentre la tela centrale, raffigurante la Fuga in Egitto, è stata realizzata nel 1630 ed è opera della bottega dell’artista Majewskj (che ha operato anche nella cattedrale). Nel fastigio dell’altare si conserva una tela del tardo Settecento. In cattivo stato di conservazione è il soffitto ligneo dipinto, di epoca barocca. Nella chiesa si conserva anche una lapide con iscrizione medioevale in versi, che recita le lodi di una fonte sita nei pressi della chiesa, frequentata fin dal XIII secolo. Il conto alla rovescia è iniziato e la voglia di spiegazioni pure.