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"È una sonora bocciatura senza appello quella che arriva dal ministero dei Trasporti in merito al progetto di modifica del tracciato autostradale abruzzese: oggi, rispondendo alla mia interpellanza urgente infatti, emerge un quadro molto più nitido di quanto avvenuto negli ultimi due anni e delle posizioni in campo" afferma il deputato del M5S Gianluca Vacca, che proprio oggi ha discusso l'interpellanza alla Camera. "Il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ha di fatto certificato - scrivve il parlamentare in una nota - la totale mancanza di qualsiasi presupposto normativo e amministrativo al progetto di modifica del tracciato, confermando che gli unici lavori possibili sono appunto quelli di manutenzione e messa in sicurezza dell'attuale percorso, per un investimento totale stimato di circa un miliardo di euro". "Inoltre, nella ricostruzione che viene fatta nella risposta fornita oggi, si evince come il Ministero, nella corrispondenza con la Società iniziata nel 2013, abbia sempre chiesto alla Società Strada dei Parchi di fare un piano Economico Finanziario esclusivamente per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza, senza nessuna variante al tracciato, poiché appunto queste non possibili nell'ambito della convenzione in essere e in base normativa vigente; dall'altro lato la società invece avrebbe sempre inserito anche le varianti nel piano, ostinandosi a ripresentarle in tutte le occasioni utili ma vedendosele sempre respinte" aggiunge Gianluca Vacca. "Resta da chiedersi per quale motivo il Presidente D'Alfonso abbia tanto caldeggiato la realizzazione di questa devastante opera. Ora non ha più alibi. Se ne faccia una ragione, il Ministero ha confermato quello che in Regione dicevamo da tempo: il progetto è in contrasto con Direttive Europee e Leggi Statali che consentono solo opere di messa in sicurezza e non nuovi tracciati. Ci auguriamo, a questo punto, che si interrompa quella che sembrava una ingiustificata azione di sponsorizzazione dell'opera da parte del Governo regionale, che si interrompa il tendenzioso dibattito sugli organi di informazione locale e che il Presidente D'Alfonso cominci a curare le reali esigenze e priorità dei cittadini abruzzesi: salute, lavoro, sociale e trasporto pubblico, tutte questioni sulle quali il governo regionale sta operando scelte scellerate" aggiunge Sara Marcozzi, capogruppo M5S in Regione Abruzzo.  
Interpellanza urgente Vacca ed altri n. 2–01447, concernente chiarimenti in ordine a progetti di varianti al tracciato delle autostrade A-24 e A-25 RISPOSTA DEL GOVERNO BENEDETTO DELLA VEDOVA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Come riportato dagli onorevoli interpellanti, la società Strada dei Parchi è concessionaria del collegamento autostradale A24 Roma-L'Aquila-Teramo e del tronco A25 Torano-Pescara in forza della convenzione di concessione sottoscritta a seguito di una procedura di gara in data 20 dicembre 2001. Ai sensi dell'articolo 4 della convenzione vigente, la scadenza della concessione è attualmente fissata al 30 dicembre 2030. In data 18 novembre 2009 è stata sottoscritta la convenzione unica prevista ex legge n. 296 del 2006, integrata con l'atto di recepimento della delibera CIPE n. 20 del 13 maggio 2010 sottoscritto il 29 novembre 2010 e divenuto efficace ai sensi della legge n. 101 del 2008. In prossimità della scadenza del primo periodo regolatorio e precisamente in data 21 marzo 2013 i competenti uffici del Ministero delle infrastrutture e trasporti, nel rispetto del dettato convenzionale, hanno chiesto alla società la predisposizione di un programma di investimenti per il successivo quinquennio regolatorio. Si è quindi avviato un confronto con la società, la quale, il 30 giugno 2014, ha presentato al Mit una prima proposta di aggiornamento del piano economico-finanziario per il periodo 2014-2018 formulata ai sensi dell'articolo 11 della convenzione unica vigentenonchédellaleggen. 228del2012. All'esito delle valutazioni tecniche effettuate, il successivo 24 luglio 2014, il MIT ha chiesto di adeguare la proposta, assumendo ipotesi coerenti con la normativa e la regolamentazione vigente; il successivo agosto la società ha inviato una nuova proposta, successivamente aggiornata a dicembre 2014. Il Ministero ha nuovamente eccepito la permanenza di carenze derivanti, tra l'altro, dalla presenza di misure compensative non contemplate dalla normativa vigente e dalla presentazione di un programma di investimenti non sostenibile sotto il profilo tecnico, amministrativo, giuridico ed economico-finanziario: ciò in ragione sia dalla tipologia degli investimenti, comportanti una previsione di spesa di circa 6 miliardi di euro, sia della richiesta di proroga della concessione pari a 45 anni. Nel marzo 2015, il MIT ha chiesto una nuova proposta che tenesse conto di un programma di investimenti distinto in stralci funzionali per dare priorità all'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, da individuare adeguatamente. Nell'agosto 2015, seppur rappresentando la non condivisione delle richieste effettuate al riguardo, la società ha inoltrato un'ulteriore proposta di piano economico finanziario (PEF), che tuttavia ancora non recepiva quanto convenuto e riconfermava parte delle ipotesi contemplate nelle precedenti versioni già ritenute non accoglibili. Gli investimenti inseriti nella suddetta proposta di PEF, pari a 5.673,80 milioni di euro sono: adeguamento sismico viadotti (870,65 milioni di euro), adeguamento gallerie (159,47 milioni di euro), barriere acustiche e interventi di messa in sicurezza (146,68 milioni di euro), varianti e nuove assi di penetrazione (4.497 milioni di euro). Unitamente al PEF, la società ha presentato, di propria iniziativa e senza alcuna richiesta in tal senso da parte del MIT, uno studio di fattibilità e il relativo progetto preliminare per la realizzazione delle varianti
dell'adeguamento sismico e delle gallerie, oltre che di interventi ambientali e di manutenzione straordinaria. Il 22 ottobre 2015, la società ha sottoposto una versione di PEF, cosiddetto stralcio; nel successivo dicembre ha trasmesso un aggiornamento, sotto l'aspetto sismico, della proposta inoltrata ad agosto. In seguito, la strada dei parchi ha presentato un'ulteriore proposta di PEF, da ultimo lo scorso 1o luglio, che, pur cambiando aspetti tecnici e finanziari, sostanzialmente è equipollente alla prima presentata. In sede di analisi, è stato sempre riscontrato che la suddetta proposta e le successive integrazioni contemplano un programma di investimenti non limitato alle opere di messa in sicurezza dell'infrastruttura, di cui alla legge n. 228 del 2012, bensì includono interventi in variante di tracciato che determinano, tra l'altro, un significativo incremento di spesa, sino all'importo massimo di 6,9 miliardi di euro. L'equilibrio economico delle proposte presentate è raggiunto con una consistente estensione dalla durata di concessione (oltre 45 anni), incrementi tariffari per tutto il periodo della concessione, la corresponsione di un valore di subentro e il riconoscimento di misure compensative. Tali varianti, come più volte rappresentato dal MIT, non possono essere incluse nell'aggiornamento del PEF, in quanto estranee all'ambito applicativo della legge n. 228 del 2012. Per tali ragioni, si è resa necessaria l'individuazione degli investimenti strettamente riconducibili al dettato normativo afferente l'adeguamento sismico con la messa in sicurezza dei viadotti sul tracciato autostradale esistente, l'adeguamento degli impianti di sicurezza in galleria, l'adeguamento della normativa in materia di impatto ambientale e i lavori di manutenzione straordinaria. Tale programma, per una spesa stimata in 1.200 milioni di euro, risulta maggiormente coerente con il dettato convenzionale e con ipotesi maggiormente in linea in termini di estensione della concessione e di variazioni del valore di subentro rispetto alla normativa comunitaria. Per tali investimenti, il MIT ha attivato le interlocuzioni con i servizi dell'Unione europea, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalla citata legge n. 228 del 2012, per la parte in cui si afferma che« il Governo, fatta salva la preventiva verifica presso la Commissione europea della compatibilità comunitaria, rinegozia con la società concessionaria le condizioni della concessione, anche al fine di evitare un incremento delle tariffe non sostenibili per l'utenza». La regione Lazio e la regione Abruzzo hanno trasmesso sia al MIT che alla società richiedente il parere di massima favorevole alle varianti proposte dalla società, rispettivamente in data 27 maggio 2016 e 7 giugno 2016, specificando ad ogni modo che un parere esaustivo e completo potrà essere reso nell'ambito della procedura approvativa prevista dalle normative vigenti, con il coinvolgimento di tutte le strutture regionali, secondo le rispettive competenze. Per quanto riguarda gli aumenti tariffari accordati alla società, si rappresenta in primo luogo che, pur condividendo la necessità di valutare iniziative di calmierazione tariffaria, occorre evidenziare che il pedaggio autostradale è una componente fondamentale del rapporto concessorio e che lo stesso, unitamente ad altre risorse, è necessario per realizzare i programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria che, come è noto, sono alla base del livello di servizio e sicurezza da garantire a tutti gli utenti dell'infrastruttura anche grazie alle risorse richieste all'utenza stessa che quindi, allo stato, sono da ritenersi necessarie. I criteri per il calcolo dei pedaggi e per la rete autostradale italiana sono stabiliti dalla specifica normativa di settore, recepita nella convenzione di concessione stipulata fra la società concessionaria autostradale e il concedente. Nel caso in esame, per Strada dei Parchi, gli incrementi tariffari sono determinati secondo il corrispondente contratto di concessione, che ha come riferimento le delibere CIPE n. 319 del 1996 e n. 39 del 2007 e che avviene con una precisa formula di revisione tariffaria. Le formule tariffarie previste dalla normativa stabiliscono una corrispondenza tra il pedaggio e gli investimenti effettivamente realizzati dal concessionario; nello specifico caso di Strada dei Parchi, per l'anno 2016, è stato riconosciuto l'incremento tariffario in funzione unicamente degli investimenti realizzati
dalla società, ossia commisurato alla spesa consuntiva riconosciuta dalla competente Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del MIT, negli anni 2014 e 2015, rispettivamente pari a 3,22 per cento e 0,23 per cento, per un totale di 3,45 per cento. Infine, quanto alle iniziative volte a potenziare i collegamenti della costa abruzzese verso la capitale e Civitavecchia, investendo sulla linea ferroviaria, si fa presente che la velocizzazione della linea Roma-Pescara può contare nell'immediato sulla realizzazione di varianti di tracciato e raddoppi nella tratta compresa tra le stazioni di Guidonia e Pescara. L'intervento è inserito nel vigente Contratto di programma con Rete ferroviaria italiana per un importo di 1.556 milioni, di cui 5 per studi e progettazioni già finanziati; ulteriori finanziamenti, per circa 100 milioni, sono programmati nell'annualità 2017. Con lo stesso obiettivo del miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria interregionale di cui trattasi è previsto inoltre, sempre nel Contratto di programma, il raddoppio del binario per circa 10 chilometri da Lunghezza a Guidonia ed ulteriori upgrade finalizzati a valorizzare l'opportunità di interscambio nel nodo di Lunghezza. L'intervento, dal costo complessivo di 150 milioni, è in corso di realizzazione e sarà attivato nel 2017. Da ultimo, si precisa che ulteriori investimenti nell'aria abruzzese potranno scaturire dalla nuova fase di programmazione da avviare in attuazione del nuovo Codice dei contratti che, come è noto, prevede la redazione del Piano generale dei trasporti e di documenti di programmazione pluriennali. Per quanto attiene poi agli aspetti ambientali, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato che sul progetto in questione non sussistono procedimenti in corso; in merito poi alle zone di protezione speciale o siti di interesse comunitario, la normativa vigente prevede che gli interventi siano sottoposti anche a specifiche valutazioni di incidenza ai sensi della normativa vigente. Pertanto, nel caso in cui il progetto indicato dall'atto di sindacato dovesse determinare delle interferenze con le aree protette di cui alla legge n. 394 del 1991 e con i siti inclusi nella Rete Natura 2000 di cui alle direttive 92/43/CEE Habitat ed ex 79/409/CEE Uccelli, la valutazione di incidenza sarà integrata nella procedura di valutazione di impatto ambientale e di tale integrazione sarà data adeguata informazione al pubblico.