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regioneIncendiari e piromani sono un problema atavico che determina gravissimi problemi ambientali e di rischio per la pubblica incolumità. Che fare? Al Consiglio regionale qualcuno ha una bella pensata agostana: facciamo la norma "Tana libera tutti". Esiste una legge regionale del 2014, la numero 3, che disciplina l'accesso dei mezzi motorizzati sulle piste forestali. Strade sterrate che spesso si inerpicano in luoghi selvaggi e di estremo valore ambientale e naturalistico. Ovviamente la legge attuale consente sempre l'accesso agli aventi diritto (boscaioli, pastori, agricoltori) e, previa autorizzazione, ad altri soggetti con adeguate motivazioni. D'altro lato eravamo già arrivati tardi. Altre regioni, in Trentino Alto Adige dal 1978 (!), con turismo montano ben diverso dal nostro e molto più sviluppato, proprio per dare un esempio di gestione attiva e ordinata del territorio, hanno vietato da decenni l'accesso alle strade forestali. L'Abruzzo ci è arrivato nel 2014, dopo che il Piano Antincendio Boschivi del 2011 aveva evidenziato l'urgenza di provvedere ad una regolamentazione dell'accesso alle strade forestali, obiettivo considerato addirittura prioritario.* Anche il PATOM, l'accordo per la tutela dell'Orso bruno, aveva previsto tra le azioni prioritarie la chiusura dell'accesso di queste strade ai mezzi non autorizzati. La Commissione Europea ha dato anche fondi europei specifici per apporre le sbarre di cui in caso di approvazione di norme contrastanti potrebbe chiedere il ristoro. Addirittura il Ministro dell'Ambiente Galletti aveva scritto alla regione Abruzzo sollecitando la piena attuazione della legge 3 del 2014. Per tutta risposta il Consiglio Regionale che fa? In Commissione Ambiente (sic!) una maggioranza trasversale ha votato** una leggina di due articoli che domani approda in Consiglio regionale per il voto finale. Con il primo articolo si regolamenta la procedura per l'istituzione di nuove aree protette regionali, con la singolare previsione di facilitare l'iter di revisione dei confini di quelle esistenti (dimezzando i tempi per la riperimetrazione rispetto a quelli dell'istituzione). Uno non vuole sempre pensare male ma spesso ci si azzecca. Il dramma arriva con il secondo articolo. In poche righe si smonta uno dei capisaldi per il controllo del territorio e, cioè, la chiusura al traffico ai non autorizzati e/o agli aventi diritto (agricoltori, allevatori) delle strade e delle piste forestali introdotta con l'Art.45 della Legge 3/2014. Se domani il Consiglio vota questa norma chiunque a qualsiasi orario potrà circolare liberamente con le auto su qualsiasi strada sterrata della regione, nelle aree più delicate e vulnerabili, anche per il rischio incendio. Già è difficile prevenire il bracconaggio e gli incendi boschivi, figurarsi se sarà possibile farlo con tale norma. Ad oggi se uno gira su una sterrata chiusa alle 3 di notte è perseguibile (con una multa) e può diventare oggetto di attenzione da parte della Forestale o di altri corpi di sorveglianza. Invece con questa norma chiunque potrà andare dappertutto e viene meno qualsiasi deterrenza per fenomeni odiosi e addirittura distruttivi. Facciamo appello ai consiglieri regionali affinché sia stralciato l'Art.2 della Norma votata in consiglio. STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE ONLUS