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Flaviano Montebello, coordinatore di Casartigiani Abruzzo, rende noto che nel Teramano (+0,32%) e nel Pescarese (+0,20%) le aziende artigiane sono aumentate, superando di gran lunga la media nazionale che si è attestata invece allo 0,19%. Arranca Chieti con lo 0,02%, male  L’Aquila con un -0,03%. Cresce il numero di parrucchieri, estetiste e manutentori del verde Confortante il tasso di crescita che nel secondo trimestre 2016  l’Abruzzo ha fatto registrare nel settore delle imprese artigiane con lo 0,13%. Risultati significativi ottengono Teramo con + 0,32% e Pescara con + 0,20% mentre si riscontrano ancora difficoltà a Chieti con + 0,02% e L’Aquila con - 0,03%. < Oggi si respira speranza e ottimismo per  il tessuto economico abruzzese che sta ritrovando il proprio dinamismo>  dichiara Flaviano Montebello, coordinatore di Casartigiani Abruzzo, in seguito a questa recentissima analisi sul territorio italiano condotta da Unioncamere sulla base delle iscrizioni e cancellazioni nel Registro Imprese delle Camere di Commercio. Dallo studio, relativo al periodo aprile-giugno 2016, emerge che le imprese artigiane sono aumentate di 2mila 520 unità, pari allo 0,19%.

Anche l’Abruzzo, nel secondo trimestre 2016, ha fatto registrare un saldo positivo di crescita (0,13%): sono 529  le nuove imprese artigiane che portano il numero complessivo a 31mila 613 unità.
L’artigianato è tornato a crescere soprattutto nella provincia di Teramo (+0,32%) con un totale di 8mila 99 aziende e in quella di Pescara (+0,20%) con un totale di 7mila 528 imprese, mentre non si registrano aumenti significativi per L'Aquila e Chieti dove le attività artigiane si attestano rispettivamente a 7mila 121 e 8mila 865 unità.
Gli incrementi si sono registrati in particolare per parrucchieri ed estetiste, addetti alla cura e manutenzione del paesaggio, alla pulizia e disinfestazione mentre in contrazione restano le attività manifatturiere, dei trasporti e il magazzinaggio.