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Ancora nessuna traccia del relitto dell'Eliana, il peschereccio affondato martedì pomeriggio a poca distanza dal porto di Giulianova nel quale hanno perso la vita l'armatore Elia Artone e il marinaio Carlo Mazzi. Le motovedette della guardia costiera hanno perlustrato il tratto di mare dove presumibilmente si è inabissato il natante, a circa tre miglia al largo del porto - mentre i corpi senza vita dei due marittimi sono stai trovati a meno di due miglia - ma senza riuscire a individuarlo, neanche tramite il sonar. Il recupero dell'Eliana - del quale sono stati trovati solo alcuni frammenti che galleggiavano nella zona, tra cui un pezzo di un portellone - è di fondamentale importanza anche per capire le cause che hanno determinato il naufragio e la morte dei due pescatori. Al momento in cui presumibilmente si è inabissato il natante - fra le 13.30, ora dell'ultima telefonata ricevuta dai familiari da bordo dell'Eliana, e forse le 15-15.30 - quel tratto di mare era spazzato da una burrasca con onde alte quattro, cinque metri e vento di circa 50 nodi (oltre 90 chilometri l'ora). Nell'ultima telefonata ai familiari, quella delle 13.30, i due marittimi riferivano di un problema con le reti che non riuscivano a salpare, forse perché impigliate nel fondale, o nell'elica o per qualche altro motivo tecnico, tanto che stavano pensando di tagliarle. In quella situazione la barca non era facilmente manovrabile e forse questa circostanza può avere concorso a causare il naufragio. Oggi infine si terrà l' autopsia disposta dal sostituto procuratore di Teramo Laura Colica, che sarà eseguita questo pomeriggio dall'anatomopatologo Giuseppe Sciarra. I commercianti di Giulianova Spiaggia con profondo rispetto al lutto cittadino e ai famigliari per la scomparsa dei due marinai metteranno nelle proprie vetrine in segno di lutto, un fiocco nero . L'invito è esteso a tutti gli altri commercianti del Paese.