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di Goffredo Rotili L’Ostello della Gioventu’, costruito al Ceppo dai buoni umili amministratori montanari, passati nella Comunità Montana Della Laga “Zona M”, che provavano a valorizzare il turismo naturalistico del Bosco Martese, nel corso degli anni, ha dovuto subire le contrarietà del naturalismo estremo di coloro che vogliono il trionfo del silenzio nel tesoro ambientale dei Monti Della Laga, ricco delle sorgenti delle acque più alte d’Europa, con le quali viene alimentato il bellissimo Lago Di Campotosto, e, con lo scarico, i Fiumi Vomano e L’Aterno Pescara. I boschi e le praterie sono bellissime, con i funghi ed i frutti di boschi preziosi e con la storia meravigliosa dei grandi briganti Borbonici ed anche con la storia della battaglia del Bosco Martese, che è stata la prima rivolta storica verso i nazisti. Dal 1890 al 1960 l’attività dei tagli razionali degli oltre 2.000 Ha di bosco faceva lavorare oltre duecento boscaioli con un gruppo di veneti, che producevano il carbone vegetale e con una segheria che produceva le traverse per le ferrovie. I tagli razionali facevano fortemente aumentare, nel bosco, la produzione dei funghi e dei frutti di bosco. Dal 1953, al Ceppo si organizzava la sagra delle fragole di bosco, che attraeva un forte afflusso turistico con oltre 50 autobus, nonostante la strada brecciata. Tutti quei lavori razionali non hanno mai distrutto il bosco ma lo miglioravano e lo allargavano. Purtroppo gli estremisti ambientali e la poca capacità degli amministratori degli usi civici hanno bloccato i lavori boschivi per trasformare tutto in bosco intoccabile che poi, sulle zone pendenti, a causa del loro grande peso, franano verso valle. ll turismo, già sviluppato negli anni 80, è stato distrutto dall’ignoranza dei gestori del Parco Nazionale Gran Sasso e dei Monti della Laga, che miravano ad eliminare il successo di un turismo montano, alternativo ad altri luoghi delle montagne limitrofe. I vari presidenti del Parco succedutisi hanno fatto finanziare, con grandi somme, la realizzazione di numerosissime strutture inutili e non funzionanti in tutto il territorio dei Monti Della Laga.(Cartelloni sulla strada maestra, centinaia di centri servizi e musei naturalistici sempre chiusi). Anche i tantissimi luoghi attrezzati con foto, tavoli, casette di legno e panchine, realizzati su molte strade montane e, in particolare tra i Monti Gemelli, non sono frequentati e sono tutti distrutti. Anche alla locanda del Cervo di Crognaleto, il Parco invitò un celebre cuoco Umbro per parlare della cucina del nostro territorio e si parlò solo del sugo all’amatriciana senza citare le meravigliose ricette della Montagna e Provincia Teramana che sono tra le migliori del mondo. Quei personaggi nominati dal ministero per interessi politici, non sarebbero mai stati eletti democraticamente dai montanari. Se un amministratore politico, eletto democraticamente, avesse fatto quegli errori sarebbe stato preso a calci e forse finito in galera. Sui Monti Della Laga non fu fatta realizzare la pubblica palestra della neve, finanziata dalla Cassa Del Mezzogiorno, che poi fu dichiarata legittima, dopo un po’ di anni, dalla magistratura, grazie alla difesa dello storico avv. Albi di Teramo. Il Parco Nazionale successivamente finanziò i lavori per ricoprire i ruderi rimasti e per togliere la Gru. Anche Il Rifugio Del Bosco Martese, finanziato anch’esso dalla Cassa Del Mezzogiorno, fu bloccato dalla magistratura, su denuncia di un tecnico del Parco Nazionale e, dopo un po’ di anni, fu dichiarato anch’esso legittimo ma vi sono rimasti soli i ruderi. Nessuno degli amministratori della Comunità Montana e del Comune di Rocca S. Maria è mai stato condannato per aver iniziato quei lavori. Abbiamo capito che il Parco Nazionale Dei Monti Della Laga, poi allargato al Gran Sasso, è stato creato solo per bloccare le attività silvo-pastorali ed il turismo montano, che forse era ritenuto anche negativo per il turismo marino della costa Adriatica Teramana, cosi’ vicina. Purtroppo l’avversità allo sviluppo turistico del Ceppo non è conclusa e abbiamo avuto recentemente la brutta notizia, dal nuovo e pessimo Commissario della Comunità Montana Della Laga, che l’Ostello Della Gioventù del Bosco Martese (1.350 mt.s.l.m.) è stato assegnato ad una cooperativa che vi porterà numerosi poveri rifugiati africani.   AL CEPPO ANDREBBE REALIZZATO IL PARCO DEI FUNGHI DELLA LAGA, A VALENZA SCENTIFICA, GASTRONOMICA E TURISTICA. CON IL COINVOLGIMENTIO DEL COMUNE DI ROCCA S. MARIA-DELLA PROVINCIA DI TERAMO- DELLA REGIONE ABRUZZO-DELLA COMUNITA'MONTANA DELLA LAGA-DEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E DEI MONTI DELLA LAGA-DELL’UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELL'AQUILA E DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO.   Il Comune di Rocca S. Maria, il Bosco Della Martese ed il Ceppo, da sempre, sono sinonimo di zona molto ricca di funghi. Gia' dagli inizi del secolo XX°, in occasione delle grandi lavorazioni boschive e della produzione di carbone vegetale, gli oltre mille boscaioli, provenienti da diverse regioni verificarono la grande capacita' produttiva di funghi, anche molto rari, delle faggete della Laga. Subito iniziarono forme di mercato con commercianti, provenienti da ogni dove, che nei mesi estivi ed autunnali, sostavano sulla piazza del Ceppo per contentersi i numerosi locali, divenuti grandi esperti, che uscivano dal bosco con cesti pieni di porcini. I montanari cominciarono cosi' ad integrare robustamente i loro scarsi redditi, anche se tutta la fase di valorizzazione e commercializzazione del prodotto rimase a pannaggio dei compratori esterni, collegati con i mercati delle grandi citta'. Anche se un detto ricorrente declama che "non si possono fare le nozze con i funghi", la numerosa presenza di altre specie di eduli, la capacita' dei cercatori locali, la presenza anche di tartufi e di una grande varieta' di erbe officinali, individuano, anche nel settore del micolgico, una via allo sviluppo della montagna. Nel 1982 era gia' sorta, nell'ambito della Legge De Vito, una fungaia, in localita' Faieto, per la produzione di Champignon e la valorizzazione e coltivazione dei funghi raccolti nei boschi. Le scarse risorse finanziare dei giovani soci e forse alcuni errori di impostazione progettuale, causarono una crisi di liquidita' nella cooperativa che, nonostante l'ottima qualita' di prodotto e una soddisfacente richiesta del mercato, si sciolse. Purtroppo restarono strutture vuote ed incomplete, e la possibilita' di un ulteriore sviluppo svanirono. Con la istituzione del Parco Nazionale Del Gran Sasso e dei Monti della Laga, parlando di sviluppo sostenibile, ci si propone di inventare nuove attivita' per il montanaro che, pur mutando tipo di occupazione, deve diventare l'interprete autentico di una nuova azione per lo sviluppo di queste aree. Se il rigore protezionistico pone oggi limitazioni sull'uso del territorio, se il valore naturalistico delle aree protette e' cosi' importante dal punto di vista scentifico, e se l'ambiente e' catalogabile tra le risorse turistiche, diventa scontato che uno dei settori di sviluppo puo' essere quello dello studio scientifico dell'ambiente protetto per conoscere gli aspetti piu' particolari della flora, della fauna, della cultura e del territorio in genere in modo da offrirli, come beni di grande valore, all'uso corretto da parte dell'uomo. Il binomio scientifico-turistico diventa quindi trainante per lo sviluppo, perche' prima individua e conosce le particolarita' e poi le valorizza aprendo la stura a nuove attivita', anche indotte, capaci di riradicare i montanari sulla loro terra. La vastita' di boschi micorrizzati naturalmente, la atavica attitudine delle popolazioni a dedicarsi, in maniera, quasi professionale, alla raccolta dei funghi, la presenza della struttura inutilizzata del grande ostello della Gioventù a Ceppo, la necessita', per il novello Parco, di studiare e conoscere gli aspetti scientifici e biologici legati al fenomeno della presenza di grande varieta' e quantita' di funghi, presenti nella zona della Laga, la possibilita' di una valorizzazione a sfondo gastronomico e turistico del cercar e mangiar funghi di vario tipo, hanno acceso l'idea della creazione del LABORATORIO DEI FUNGHI DELLA LAGA. La realizzazione di un progetto di programma, coinvolgente gli enti locali, l'ente Parco Nazionale e L'Universita' di Biologia dell'Aquila, avente i seguenti contenuti, apporterebbe un consistente contributo alla valorizzazione di una risorsa naturale di tutta la montagna Teramana. PUNTI DEL PROGRAMMA DI PROGETTO INTEGRATO 1)Recupero della struttura in disuso dell’ OSTELLO DELLA GIOVENTU’ per realizzare il Laboratorio Scientifico Universitario della fungaia del CEPPO. Il laboratorio Scientifico-Universitario per lo studio, la conoscenza, la possibile intensificazione e la valorizzazione, anche gastronomica del fenomeno micologico della Laga. 2)Elaborazione di esperimenti per la produzione intensiva delle varie speci fungine utili per la gastronomia e per la farmacologia. 3)Creazione di una mostra museo nei locali della fungaia ove esporre, in contenitori trasparenti esemplari dei vari tipi di funghi in soluzione anti-deterioramento (in pratica una specie di imbalsamazione di vegetali). Completamento dell'esposizione con una rassegna fotografica ed una biblioteca con i testi del settore, anche prodotti dagli esperti universitari. 4)Individuazione di aree boscate, facilmente accessibili e protette, di percorsi del fungo ove far nascere naturalmente le varie specie, non raccogliere gli esemplari e permettere ai visitatori la loro osservazione guidata. 5)Studio delle possibili forme di coltivazione e produzione, sui terreni montani,dei prodotti micologici piu' richiesti dai mercati. 6)Creazione e disposizione di incentivi per la realizzazione di laboratori, negozi e ristoranti specializzati, rispettivamente, per la trasformazione, la commercializzazione e la degustazione delle numerose e diversificate specialita' di funghi. 7) Possibilita' di integrare la ricerca e valorizzazione micologica con quella sulle erbe officinali ed altri prodotti boschivi. 8)Pubblicizzazione delle attivita' scentifiche e turistiche. CONCLUSIONI La realizzazione del sopra descritto progetto puo' rappresentare un esempio di sviluppo sostenibile con notevoli risvolti occupazionali in grado di attingere alle risorse naturali, di valorizzarle e di farle diventare attrici della rinascita economica e culturale di territori intonsi dal punto di vista dell'ambiente, ma troppo carenti nelle risorse umane e perdenti, per l'inconsapevolezza dei propri valori, nei confronti con le altre realta' sociali. Dott.Ing.Goffredo Rotili Fraz.Imposte-Capoluogo n°13 Comune di Rocca S.Maria-Te