• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
E’ giusto chiarire gli aspetti della vicenda amministrativa di questi ultimi giorni, visti, soprattutto, i commenti sui social che non inquadrano il VERO problema politico. I FATTI Lunedì 8 gennaio alle ore 9:45, ci perviene la notizia delle dimissioni dei 5 consiglieri più un assessore esterno di SPF 2.0. Immediatamente approfondiamo gli aspetti del regolamento consiliare e leggiamo varie sentenze in merito (consiglio di stato, t.a.r., ecc…) per capire quali potessero essere gli scenari futuri. Primo scenario – La surroga da parte della maggioranza di un solo consigliere, non potendo sostituire gli altri 4 dimissionari (avendo già esaurito in precedenza le surroghe possibili dalla lista). Il nuovo consiglio comunale sarebbe stato così formato: 4 consiglieri di “maggioranza”, 5 consiglieri di opposizione. E’ evidente che con questo scenario non ci sarebbe stata più una maggioranza in grado di governare. L’unica possibilità sarebbe stata un inciucio della maggioranza con un pezzo della minoranza per continuare a vivacchiare, tradendo ipso facto il mandato elettorale dei cittadini. Secondo scenario – La minoranza presentava una mozione di sfiducia al Sindaco in consiglio comunale per fa cadere l’amministrazione. Questa possibilità avrebbe causato incertezza nei tempi di commissariamento e di ritorno al voto, premesso che TUTTE le anime dell’opposizione dovevano essere d’accordo a firmare la mozione di sfiducia (cosa questa NON CERTA). Terzo scenario – Dimissioni contestuali di due o più membri dell’opposizione,  per non far raggiungere il numero legale per la convocazione del consiglio comunale (8 consiglieri). Verificando il regolamento comunale si evinceva che, per la surroga, sono necessari almeno 8 consiglieri e che nell’impossibilità di convocare il consiglio per la surroga, l’amministrazione sarebbe stata commissariata.  E’ evidente che la nostra prima preoccupazione è stata quella di impedire trasformismi, cambi di casacca, salti della quaglia ecc… ecc… e di portare, il prima possibile, il comune di Montorio al voto. Per questo ci siamo assunti una responsabilità enorme, anche nei confronti del Sindaco (immaginate cosa poteva significare amministrare sfiduciato dalla sua maggioranza e ostaggio dell’opposizione) e ci siamo dimessi con la speranza di un commissariamento breve e di voto immediato a giugno. Ognuno è libero di valutare diversamente la situazione politico-amministrativa, ma un dato è inconfutabile: LA MAGGIORANZA NON AVEVA PIU’ I NUMERI PER GOVERNARE. La chiarezza, la trasparenza, l’onestà intellettuale, la coerenza politica… imponevano allo stesso sindaco, indipendentemente dai cavilli legali, di prenderne atto e dimettersi.