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Se “botta” è stata quella del Centrosinistra, che con Mariani, Pepe, Pezzopane, Di Pasquale, Monticelli e D’Alfonso ha riempito la sala polifunzionale, “risposta” è stata quella del Centrodestra che, questa mattina, ha parimenti saturato l’ipogeo delle adunanze per la presentazione dei candidati di Noi con l’Italia: Sottanelli, Quagliariello e Chiodi, più i comprimari di lista. Moderata da Mauro Di Dalmazio, la mattinata è stata scandita dai faccia a faccia coi candidati, a cominciare da Lucrezia Rasicci, che ha avuto modo di sottolineare la sua volontà di impegno, per poi passare a Giulio Cesare Sottanelli, che ha avuto modo di ripercorrere la sua esperienza parlamentare. ASCOLTA L’INTERVISTA DI SOTTANELLI https://youtu.be/5oX4nVmPGv0 Dopo Sottanelli, ribalta per il candidato più atteso, quel Gianni Chiodi che è arrivato a questa scadenza elettorale passando attraverso quel “gran rifiuto” oppostogli, senza ancora alcuna motivazione ufficiale, da Forza Italia. Chiodi ha accennato alla mancata candidatura azzurra, citando Gianni Letta che, sul Corsera, si è detto “indignato” dalle candidature. L’ex Sindaco ed ex Governatore, ha poi spiegato la necessità di una rappresentanza abruzzese vera, in un momento così difficile. Chiodi ha ribadito il ruolo di Mauro Di Dalmazio in questa candidatura e strappato applausi a scena aperta quando ha accusato D’Alfonso di aver messo in scena solo una grande fuga, millantando fanfaronerie, mentre “io quando ho avuto l’occasione di candidarmi al Senato, nel 2013, ho scelto di restare in Abruzzo”. “In questa città mi sento apprezzato - ha concluso - conoscete tutti i miei difetti e anche qualche mio pregio”. ASCOLTA L’INTERVISTA DI GIANNI CHIODI https://youtu.be/qzrxprA-zEw Last, but not least, è stata la volta di Gaetano Quagliariello ASCOLTA L’INTERVISTA DI QUAGLIARIELLO https://youtu.be/RplHSIA1sjw Penultima nota. Toccante il ricordo di Massimo D’Alessandro, in quella che è la prima campagna elettorale senza di lui. Ultima nota. Sala piena, si diceva, ma chi si aspettava che ci fosse anche un’apparizione simbolica e “di coalizione” di Paolo Gatti, a segnare un riavvicinamento, è rimasto....contento. Paolo Gatti c’era.