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poste posta 2La situazione del recapito di Poste Italiane s.p.a. nelle nostre Regioni peggiorano di giorno in giorno, sintomo evidente che l’ennesima riorganizzazione dei servizi postali, avviata con l’accordo dell’8 febbraio 2018, è fallimentare.

L’unico obiettivo che Poste Italiane è riuscito a raggiungere è stato il taglio di circa il 50% dei posti di lavoro e giunti a questo punto, osservando l’indifferenza dell’azienda nei confronti del caos che regna nel recapito, siamo certi che questo fosse il suo unico intento.

Come SLC CGL denunciamo costantemente le criticità che attanagliano i Centri di Recapito, difficoltà che stano distruggendo nel fisico e nella dignità i portalettere. I carichi di lavoro sono raddoppiati l’orario contrattuale è divenuto un’incognita, mediamente infatti, i lavoratori restano ben oltre l’orario di uscita dal lavoro, le regole sulla sicurezza sono finite nel dimenticatoio le ferie non vengono più concordate, bensì concesse quando l’azienda, bontà sua, decide di darle. Le conseguenze sono il pessimo clima nei posti di lavoro, l’aumento degli infortuni e la qualità del servizio drammaticamente peggiorata.

Di fronte a tutto ciò Poste Italiane si dimostra muta e sorda disinteressandosi di intervenire concretamente. Di fronte alle nostre richieste di intervento mostra numeri ridicoli e facilmente contestabili che dovrebbero mostrare la salubrità e produttività del settore. Nella realtà questi numeri sono assolutamente privi di fondamento, in quanto nascono da una prestazione oraria giornaliera di 7 ore e 12 minuti come previsto dal CCNL ma di almeno 9-10 ore.

Esempio emblematico del disastro sono i centri di Roseto, Pineto e Atri. I lavoratori sono allo stremo viene chiesto loro di fare qualunque cosa pur di riuscire a tamponare a drammatica situazione,e troppo spesso con metodi arroganti e verbalmente violenti. Tantissima la corrispondenza in giacenza ci sono zone rimaste scoperte per intere settimane e utenti che si lamentano perché non ricevono la corrispondenza.

Ad un anno dalla riorganizzazione ci aspettavamo che nei centri sopra citati le cose andassero meglio, e a questo punto la domanda nasce spontanea: questa situazione è da attribuire solamente alla riorganizzazione dei servizi postali o qualche responsabilità va attribuita anche alla scelta non proprio azzeccata del responsabile del Centro di Recapito ?