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montalbanopiange«Camilleri è sempre stato rispettoso del nostro lavoro. Solo, all’inizio, quando scelsi Zingaretti per il ruolo di Montalbano, mi chiamò e mi disse: “Perché proprio pelato?”». Parole di Alberto Sironi, sceneggiatore della fiction tv, quando venne in Abruzzo per alcuni incontri pubblici nell'auditorium del campus di Chieti Scalo, dove parlò con docenti e studenti del corso di pedagogia, nell'ambito di un seminario di educazione all'immagine dal titolo: “Montalbano metafora della contemporaneità”. « Il grande successo di Camilleri in tv è dovuto allo sguardo che lui ha nei confronti del male, dell’idiozia, della volgarità del mondo. E’ uno sguardo di sbigottimento e di pietas. Ecco, secondo me, è essenziale mantenere questo tipo di sensibilità - raccontò Sironi a Giuliano Di Tanna, per il Centro - Il personaggio dei romanzi di Camilleri era diverso da Zingaretti, era mutuato un po’ dall’Ingravallo di Gadda: pesante, con un po’ di pancetta. Il Montalbano di Zingaretti, invece, è più giovane, più piccolo, senza capelli. Negli anni, Luca ha portato nel personaggio una sua fisicità molto moderna; lui è un atleta, uno che gioca ancora a calcio. Con gli anni, poi, Luca lo ha accompagnato nel suo invecchiamento. Zingaretti è un attore che ragiona molto sul personaggio. Camilleri conosceva Luca dai tempi in cui gli aveva insegnato all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico e lo stimava. Quando seppe della scelta, mi chiamò e mi disse: “Perché proprio pelato?»