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aterteramoBruttissime notizie per gli alloggi Ater. A darla è il Messaggero. Gli alloggi Ater di Teramo sono a rischio blocco procedure perché ancora manca il rifinanziamento. «Sulle case popolari dobbiamo stendere ad oggi un velo pietoso perché purtroppo l'ordinanza 27 ha cessato gli effetti giuridici al 31 dicembre dell'anno scorso e deve essere rinnovata». Per questo motivo il direttore Usr di Teramo paventa il blocco di tutto l'iter qualora tale copertura finanziaria (gli ormai famosi 87 milioni di euro del Piano stralcio) non dovesse essere riconfermata. Vincenzo Rivera tra l'altro è a rischio commissariamento per i due ricorsi al Tar e dozzine di diffide presentati contro di lui che vanno a colpire il suo lavoro: il direttore però si ritiene fiducioso e precisa che «questo è il sintomo del malessere che si è ingenerato nella popolazione». Malgrado tutto, se l'ordinanza dovesse essere ribadita «si potranno vedere i primi cantieri nei palazzi Ater per fine primavera dell'anno prossimo e le prime persone rientrare nelle abitazioni per fine anno 2020».

Finora con l'ordinanza 27 nel corso del biennio 2017-8 «non si sono effettuati ripristini degli immobili. È da ritenersi decaduto l'atto, occorre una nuova copertura. In questi dieci mesi del 2019 non potevo bloccare l'iter e ho continuato a concedere i nulla osta confidando in una celere riapprovazione del piano». Con questo documento difatti si comunica alla stazione appaltante, al soggetto attuatore, di procedere col bando per l'affidamento della progettazione, si legge sul quotidiano romano.

Dunque un bel problema per la presidentessa Maria Ceci che ora dovrà mettersi in celere movimento per fornire una risposta ai tanti sfollati delle case Ater. E non sarà facile visto che, tra l'altro si sta organizzando anche una manifestazione per fine mese.

Nel terzo anniversario del sisma 2016 il Comitato di Quartiere Colleatterrato Basso-Villa Pavone organizza infatti una grande manifestazione per il 30 Ottobre. Per l’occasione è stata creata anche una pagina facebook: "Ricostruiamo Teramo" dove si invitano tutti, associazioni, Comitati e cittadini a condividere la “protesta delle lenzuola”. “Vogliamo aumentare l’attenzione sulla mancata ricostruzione che riteniamo concausa del progressivo decadimento della nostra città – si legge – per il giorno 30 ottobre dovremmo tappezzare la città con slogan -sintetici e simpatici – che richiamino l’attenzione sulla mancata ricostruzione”.