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C'è da premettere che le nostre contestazioni non riguardano le nuove tariffe, ma gli incassi inesistenti che da esse si ricaverebbero.
L'attuale proposta di gara, rispetto al pessimo bando precedente che non era andato a buon fine cambia poco e se come sembra gli introiti derivanti dalle sanzioni vengono cancellate, lo peggiora pure.

La stima dei ricavi per l'anno di gestione (776mila euro) sul quale il bando è stato formulato è in eccesso di almeno 150mila euro e sarebbe già un successo eguagliare l'attuale fatturato di circa 600mila euro.
Senza considerare il rialzo in sede di gara sul canone variabile che parte da un'offerta minima di 38mila euro, i costi più o meno fissi (affitto parcometri 100mila, canone fisso 160mila, Tari, segnaletiche, ecc.) ammontano a circa 433mila euro, e quindi ne resterebbero nel migliore dei casi poco più di 150mila per il personale, a fronte dei 349mila stimati da chi ha redatto il conto economico e la bozza del bando.

Il numero degli stalli più produttivi (in Piazza Martiri Pennesi, in Corso De Michetti, Piazza Gasbarrini e Largo Anfiteatro) è diminuito, sostituiti da stalli dislocati in zone meno redditizie.
Le tariffe aumentano di 20 o 30 centesimi per la prima ora di sosta tranne in via Savini dove il costo della prima ora scende ad un euro anziché l'attuale uno e venti, però i relativi maggiori introiti verrebbero riassorbiti dal frazionamento della tariffa che sarà proporzionale al tempo di sosta, fino a scendere con gli abbonamenti previsti per le soste lunghe che diventando meno costose rispetto alle attuali tariffe, sarebbero incentivate. Inoltre nel periodo iniziale che potrà durare anche mesi, non saranno pochi coloro che cercheranno di usufruire di soste brevi senza pagare il corrispettivo, pensando o sperando di non essere sanzionati. Senza un risarcimento dei mancati pagamenti le perdite saranno ancora maggiori.

A far schizzare fino a 776mila euro la stima degli estensori del bando, non sarà stato probabilmente il nuovo parcheggio della stazione (97 stalli) desolatamente vuoto con le tariffe irrisorie a 20 centesimi l'ora e che resterà praticamente vuoto con l'ora di sosta che costerà un euro. A determinare il "miracolo" della lievitazione degli incassi sarebbe l'attivazione del pagamento del parcheggio nelle due ore e mezza dell'attuale "pausa pranzo" e dal prolungamento del servizio fino alle ore 20 anziché le 19.30 attuali. Dalle 13.30 alle ore 16 i parcheggi a pagamento restano deserti o quasi, frequentati per lo più da residenti che rientrano dal lavoro per il pranzo, così come dopo le ore 19 iniziano a svuotarsi, ma per chi ha stimato non fa differenza e prevede afflussi da ore di punta anche in queste fasce orarie.

Nella triste eventualità di una conferma di questo bando di gara, i madornali errori degli "stimatori" ricadrebbero come una mannaia non sul Comune o sul gestore, ma su quei lavoratori che l'Amministrazione comunale e tutte le parti politiche affermano di voler tutelare. Numeri alla mano, i ricavi realisticamente preventivabili non sarebbero sufficienti nemmeno a garantire 14 full time, ma essendo previsti punteggi per ogni ulteriore assunto, il rischio sarà di avere almeno una ventina di lavoratori riassorbiti che si vedranno ridotto il salario a circa 300 euro al mese per una decina di ore a settimana di lavoro. Di fatto tutti disoccupati.

Alternative?
Che fine ha fatto la nostra proposta di Contratto misto che oltre a salvaguardare tutti i posti di lavoro garantisce il massimo guadagno per il Comune, prevedendo di destinare tutti gli utili ricavabili dalla gestione delle strisce blu a vantaggio della collettività teramana? Progetto ritenuto valido già nel 2015 dall'assessore Giorgio Di Giovangiacomo che su di esso intendeva attivare la necessaria procedura ad evidenza pubblica. Sostanzialmente approvato all'unanimità in una Commissione consiliare il 30 novembre 2017, durante la quale il Segretario generale del Comune lo dichiarò fattibile in presenza di una volontà politica. Perché è stato dimenticato? Recentemente, dopo averne fatto legittima richiesta, siamo venuti in possesso di un parere tecnico legale sulla nostra proposta di Contratto misto e siamo rimasti basiti su alcune osservazioni a dir poco ambigue e liquidatorie, in parte letteralmente inventate e che ne inficerebbe la validità. Anche su questo chiediamo che venga fatto con urgenza chiarezza.

Il Sindaco ritiene indispensabile una gara ponte di un anno per avere il tempo di mettere a punto un partenariato Pubblico-Privato che oltre ai parcheggi a pagamento preveda la gestione di altri servizi, però la gara proposta sulla falsariga di quella precedente abortita si rivelerebbe un disastro dal punto di vista occupazionale e sociale. Il segretario provinciale della Cgil, Giovanni Timoteo, per evitare questa sciagurata eventualità ha proposto una gara ponte alle stesse condizioni dell'attuale gestione, con l'obbligo di custodia e l'esclusione dei parcometri.

Basterebbe riprendere dall'archivio comunale uno degli ultimi 3 bandi di gara per salvare i posti di lavoro, chiunque dovesse vincere la gara. Confidiamo nel senso di responsabilità dell'Amministrazione comunale e restiamo in attesa di soluzioni positive che potranno arrivare dall'incontro/confronto che si terrà lunedì prossimo alle ore 17 fra Comune e sindacati.

LEO IACHINI

ASCOLA IACHINI