In questi giorni è all’attenzione dell’opinione pubblica il rinnovo dei vertici di importanti istituzioni pubbliche, tra queste la Presidenza della Fondazione Tercas. Chi mi conosce sa che già in passato sono intervenuto più volte sulle dolorose vicende della tercas; anche questa volta, approfitto della ospitalità de “Il Centro”, per esprimere il mio pensiero da uomo informato sui fatti.
Se è vero che in questa fase quasi tutte le istituzioni hanno bisogno di discontinuità, essa è mille volte necessaria per la Fondazione Tercas. Infatti, se andiamo con la memoria alle vicende della Cassa di Risparmio di Teramo, che costò alla comunità teramana la perdita reale di un patrimonio pubblico di non meno di 400 milioni di euro, ricordiamo: lo sconvolgimento della vita cittadina; la perdita dei risparmi di migliaia di cittadini; la messa da parte di inamovibili, sino ad allora, amministratori; la messa sotto accusa di direttori, presidenti, imprenditori per i quali ancora pende il giudizio. Unico Ente uscito indenne da tale sfacelo è stata la Fondazione Tercas, che, invece, era stata la più penalizzata con la perdita di larga parte del suo patrimonio. Fondazione che invece era tra i maggiori responsabili del disastro. Basta ricordare che la Fondazione, presieduta da sempre dallo stesso presidente Mario Nuzzo, aveva nominato sempre lo stesso Presidente e gli altri amministratori della banca ed aveva sempre approvato acriticamente tutti i bilanci. Bilanci che si rilevarono fallaci e portarono al dissesto della banca stessa. Nonostante ciò, mentre volavano gli stracci, Nuzzo restò imperterrito al suo posto, sino a che non venne “premiato” con la vice presidenza della Cassa Depositi e Prestiti, una delle più importanti istituzioni finanziarie nazionali. Nuzzo, però, non pago, prima di andarsene, forse per proteggersi le spalle, propone e fa eleggere alla presidenza della fondazione la dott.ssa Enrica Salvatore, sino ad allora sconosciuta ai più.
La continuità tra Nuzzo e la Salvatore è netta e chiara e si evince inequivocabilmente da tutta una serie di circostante. Basta riprendere una delle sue prime dichiarazioni, appena eletta, quando parlando del suo predecessore ricorda: “la magistrale ed illuminata presidenza del professor Nuzzo che ha dato lustro all’Ente ed al territorio………..”. Non solo, ma, dopo il danno la beffa, quando propose ed elesse Nuzzo Presidente “onorario” della Fondazione. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere! Ma la dott.ssa Salvatore non si ferma e fa rapidamente carriera sino a essere nominata nel prestigioso Collegio Sindacale della CDP (verrebbe da chiedersi chi sa perché?).
Ho brevemente ricordato solo alcune questioni, ma tante altre si potrebbero aggiungere, per le quali è ora che la Fondazione Tercas segni una svolta radicale sia nella Governance che nei modi di rapportarsi con il territorio. E’ ora che gli epigoni di quelli che portarono la Tercas alla fine che fece, lascino il campo. Teramo ha bisogno di discontinuità a tutti i livelli ivi compresa la Fondazione Tercas.
Ing. Enzo Scalone