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E' un messaggio di speranza quello che emerge dal rapporto sull'attività del Centro Antiviolenza "La Fenice" gestito dalla Provincia: il 40% delle donne che accetta il percorso di assistenza  riesce ad uscire dalla spirale della violenza e a "ricostruire" una nuova vita.

E' uno degli elementi significativi emersi questa mattina nel corso dell'open day con gli studenti e le studentesse del "Montauti-Delfico-Convitto" alla presenza di molti dei soggetti che costituiscono la rete provinciale dell'antiviolenza a partire dalla prefetta, Graziella Patrizi, che ha dialogato con i ragazzi: "Le donne, le famiglie, devono sapere che non sono soli, che l'istituzione c'è e che abbiamo moltiplicato gli sforzi proprio nella consapevolezza che il fenomeno, almeno in Italia, è in aumento - ha dichiarato - il problema ha le sue radici negli aspetti relazionali ed è su questi che dovremo lavorare".

Il rapporto sull'attività del Centro è stato illustrato dalla responsabile Annapaola Di Dalmazio che ha sottolineato che i dati emersi hanno consentito alla provincia di orientare le scelte: "Come quella di aprire un nuovo punto di ascolto nell'area montana, a Isola del Gran Sasso e di portare le psicologhe da una a due perchè è il servizio più richiesto".

A margine dell'Open Day del Centro Antiviolenza "La Fenicde", questa mattina, la presidente della CPO, Tania Bonnici Castelli, ha ricordato che domani sera, sabato 23 novembre, una scenografia luminosa "accenderà" Piazza Orsini dove è installata l'opera di Venanzio Crocetti sulla maternità: "per ricordare tutte le vittime di femminicidio" ha sottolineato la Presidente invitando tutte le donne ad essere presenti.