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Più di 100 studenti si sono riuniti in un sit in di protesta sotto gli uffici della Regione Abruzzo per rivendicare i loro diritti di studenti universitari nella mattinata di oggi martedì 13 marzo. Hanno chiesto l’approvazione dei bilanci dell’ADSU, garanzia sul futuro dell’unica residenza studentesca pubblica della città, la Campomizzi, e il finanziamento delle borse di studio da parte della Regione per la copertura totale degli idonei non beneficiari. Simona Abbate, coordinatrice dell’UdU L’Aquila dichiara: “La figura dell’Idoneo non Beneficiario è una figura tutta italiana, nel 2016/17 in Italia più di 7500 studenti avevano i requisiti per prendere la borsa di studio ma, per carenza di fondi non l’hanno ricevuta. Quest’anno il dato rischia di essere incrementato, solo in Abruzzo abbiamo 2041 studenti idonei non beneficiari, garantire il diritto allo studio è compito della Repubblica, pertanto la Regione Abruzzo deve fare la sua parte e contribuire con i suoi fondi, come previsto dalla legge, per arrivare alla copertura totale delle Borse di Studio. Ieri l’Assessore Sclocco ha promesso di ampliare la platea, siamo contenti che aumenteranno i fondi, ma noi oggi siamo in piazza per chiedere alla Sclocco la copertura totale e non un semplice ampliamento”. Matteo Paoletti, membro dell’esecutivo dell’Udu L’Aquila aggiunge: “L’Aquila è una città universitaria, ma per continuare ad esserlo devono essere garantiti i servizi. La mancata approvazione del bilancio dell’Adsu, con la conseguente chiusura dei servizi che l’azienda eroga, e la mancanza di certezze sull’unica residenza pubblica, la Campomizzi, vanno nella direzione opposta a quella di una città universitaria.” Una delegazione è stata ricevuta dal Sottosegretario della Regione Abruzzo Mario Mazzocca e dalla segreteria del Vicepresidente Giovanni Lolli, che hanno assicurato agli studenti un impegno su tutti e tre i temi. Il Sottosegretario ha garantito che la discussione verrà affrontata nel prossimo Consiglio Regionale. Alla fine del sit-in gli studenti hanno deciso di rimanere in stato di agitazione fino a quando non si avranno risultati concreti e si sono dati appuntamento al prossimo Consiglio Regionale per ribadire la necessità di investire nel Diritto allo Studio Universitario e di garantire una residenzialità pubblica.