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Aumentano le denunce per violenza sessuale: dal 2018 sono passate da 19 a 28. “Un dato che ha una doppia lettura”, commentano la Cpo e la consigliera provinciale Beta Costantini: “e che conferma la necessità di inserire i centri antiviolenza nella lista dei servizi essenziali”.

“Un dato che può avere un doppia lettura per questo è importante che vadano incrociati più elementi con indagini mirate come, ad esempio, quella condotta dall’Istat  – dichiarano la consigliera provinciale alle pari opportunità e al sociale, Beta Costantini e la presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, Tania Bonnici Castelli –  il fenomeno della violenza, infatti, è ancora molto sommerso ed è elevata la quota di donne che non denuncia affatto. Vanno condotte indagini mirate per comprendere il dato e capire se si tratta di un aumento delle donne che finalmente trovano la forze, e il sostegno dei servizi, per denunciare la violenza subita o se si tratta di un aumento degli episodi di violenza. In ogni caso questo riafferma la necessità di impegni e investimenti sui servizi antiviolenza che devono essere riconosciuti come servizi essenziali e inseriti fra quelli finanziati del servizio socio sanitario e non più, come accade oggi, istituzioni che si reggono sulla buona volontà degli enti locali e dell’associazionismo. Nonostante questi limiti oggettivi, anche di tipo finanziario, la Provincia, quest’anno, incrementa il centro antiviolenza aprendo un nuovo sportello ad Isola del Gran Sasso per servire l’area interna e montana dalla quale arrivano storie e richieste di sostegno”.betacostantinitaniacastellicampagnaantiviolenza.jpg