Onde sismiche e fibra
ottica, un binomio che può aiutare a capire meglio i fenomeni
tellurici. Sono stati presentati stamani ad Ascoli Piceno i
primi risultati del Progetto Meglio (Measuring earthquakes
signals gathered with laser interferometry on optic fibers)
ottenuti nella sperimentazione sul campo sulla tratta di fibre
ottiche di Open Fiber che collegano i Point of Presence (PoP) di
Ascoli Piceno e Teramo. Il Progetto Meglio è un programma
scientifico italiano volto a realizzare un sistema innovativo di
monitoraggio delle onde sismiche grazie al Fiber sensing che
consente misurazioni continue in tempo reale su tutta la
lunghezza di un cavo in fibra ottica. Alla sperimentazione
stanno partecipando Open Fiber, l'Istituto nazionale di ricerca
metrologica (Inrim), l'Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia (Ingv), Bain & Company e Metallurgica Bresciana.
"Si tratta della prima volta al mondo che viene realizzato un
progetto di monitoraggio dei terremoti utilizzando fibre ottiche
in un contesto terrestre, ricco di rumore antropico, perché
situato anche in ambiente urbano, su una rete commerciale che
trasporta in simultanea i dati provenienti dallo scambio di
informazioni via internet", è stato detto nel corso della
conferenza stampa. Alla quale sono intervenuti: Guido Castelli,
assessore al Bilancio e alla Ricostruzione Regione Marche; Guido
Liris, assessore al Bilancio e Informatica Regione Abruzzo;
Carlo Doglioni, presidente Ingv; Diederik Sybolt Wiersma,
presidente dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica
(Inrim) e Franco Bassanini, presidente Open Fiber che ha
sottolineato l'importanza di Meglio. Al tavolo tecnico in cui è
stato spiegato nel dettaglio il Progetto hanno partecipato
Francesco Carpentieri, responsabile ingegneria del trasporto di
Open Fiber; Davide Calonico, responsabile divisione di
metrologia quantistica all'Inrim; Francesco Piccolo, Director,
data science, advanced analytics group di Bain&Company e Andrè
Herrero, primo ricercatore dell'Ingv. L'intera sperimentazione,
della durata di due anni, nella sua fase iniziale ha visto la
realizzazione di sensori laser interferometrici che a giugno
2021 sono stati installati a ridosso della rete in fibra ottica
che collega Teramo e Ascoli Piceno, due località considerate da
Ingv a maggior interesse scientifico. Entrambi i sensori hanno
già prodotto grandi quantità di dati che sono disponibili sui
server di Open Fiber e sotto analisi di Bain&Company, la quale,
attraverso sofisticati algoritmi matematici, sta ripulendo dal
rumore gli impulsi utili in modo da renderli fruibili ad Ingv
per caratterizzare la presenza di fenomeni sismici. A differenza
dei sensori tradizionali i nuovi sensori potranno raccogliere i
dati in modo nuovo, modificando il paradigma tradizionale in uno
maggiormente diffuso sul territorio nazionale. La
sperimentazione si concluderà quest'anno quando tutto il post
processing sarà completato. Se i test daranno buon esito, e
quindi i sensori venissero poi applicati sull'intera rete Open
Fiber, il Paese sarebbe dotato di un sistema di monitoraggio che
mima il funzionamento del sistema nervoso, in grado di rilevare
movimenti sismici lungo tutta la tratta che viene monitorata.
Tale tecnologia potrebbe anche rappresentare un sistema di
allerta precoce sui terremoti, potrebbe cioè essere in grado di
segnalare le scosse di terremoto imminenti prima dell'arrivo
delle onde sismiche stesse.