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La Fin Television è fallita. La società editrice di Teleponte, è dunque giunta alla fine del percorso iniziato anni fa, quando la società riconducibile alla famiglia dell’imprenditore Aldo Di Francesco, aveva manifestato difficoltà economiche. Ne era nata anche una pubblica vertenza, con i dipendenti impegnati nella richiesta delle loro spettanze arretrate, anche con il tentativo di trovare un accordo, grazie anche alla mediazione dell’ufficio crisi aziendali della Provincia. Ma senza soluzione. A seguire, nel 2017, era arrivata una proposta di concordato in continuità, ovvero proseguendo l’attività editoriale e pagando i creditori. La cosa, però, non è avvenuta e, benché omologato, quel concordato secondo il magistrato non sarebbe stato affatto rispettato. Nessun pagamento ai creditori entro il termine di scadenze del concordato, previsto per la fine del 2021. Quindi, nessuna possibilità di proroga ulteriore e dichiarazione di fallimento. In questi anni, La Fin Television, affidata all’ex moglie di Di Francesco, Chiara Morrone, ha anche cercato soluzioni alternative, come la vendita dell’emittente, ma senza esito. C’era stata anche la proposta di un imprenditore teramano, che aveva offerto 360mila euro, ma non si era poi concretizzata. Pochi giorni fa, all’inizio di dicembre, era arrivata al magistrato una nuova proposta, 5500 euro al mese per un anno e mezzo, per un totale di circa 100mila euro, ma è stata giudicata ovviamente non soddisfacente, visto il cumulo di debiti. A chiedere il fallimento sono stati tre ex dipendenti dell’emittente, che adesso continua a trasmettere perché affittata ad altra società, la Abm. Le trasmissioni, se i curatori non avranno nulla in contrario, potrebbero continuare fino a Primavera, quando il ministero procederà alla riassegnazione di tutti i canali, con il cambio della numerazione. Il problema è che, proprio in virtù delle difficoltà aziendali, la Fin Television non avrebbe presentato la domanda per l’assegnazione del nuovo canale, quindi al più tardi in quella fase le trasmissioni dovranno interrompersi e a quel punto scomparirà l’ultratrentennale emittente.