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acqua ruzzoNegli ultimi dieci anni, dal
2011 al 2020, la bolletta idrica delle famiglie abruzzesi è
lievitata di oltre il 90%, passando da 215 a 409 euro l'anno,
con il picco di incremento del 17,2% annuo raggiunto tra il 2011
e il 2012: il dato emerge dall'analisi dei dossier
dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che ogni
anno indaga sulla cifra spesa per l'acqua; le tariffe indicate
tengono conto di una famiglia tipo di tre componenti con un
consumo annuo di 192 metri cubi.
Nel 2011 la spesa media annuale in Abruzzo per la bolletta
dell'acqua si aggirava intorno ai 215 euro l'anno, per passare
ai 323 euro nel 2015 e ai 409 euro nel 2020. Gli incrementi più
elevati nel corso degli anni si sono registrati a Chieti che nel
2011 era tra le città meno costose in Italia per l'acqua,
all'epoca con una media di 176 euro l'anno di spesa, arrivando a
374 euro nel 2019 con un incremento del 112,5%. L'Aquila, che è
la città più cara in Abruzzo per quanto riguarda le bollette
idriche, registrava un costo di 248 euro l'anno nel 2009, anno
del sisma, per salire fino ai 466 euro del 2020, con un
incremento dell'88%. A Teramo, tra le città meno costose in
Italia nel 2011 con 184 euro di spesa, la spesa è lievitata fino
a 299 euro l'anno nel 2017, con un aumento del 62,5%. A Pescara
le bollette sono salite dai 309 euro del 2014 ai 374 del 2020,
con un incremento del 21,1%.
Secondo Cittadinanzattiva con un uso piu' consapevole e
razionale di acqua, quantizzato in 150mc invece di 192mc l'anno,
una famiglia abruzzese spenderebbe 313 anziche' 409, con un
risparmio medio del 23% circa, ovvero 96 euro. Ad esempio, in un
anno si possono risparmiare 42mc di acqua con questi piccoli
accorgimenti: sostituendo, una volta su due, la doccia al bagno
(risparmio di 4,5mc), riparando un rubinetto (21mc), usando
lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (8,2mc), chiudendo
il rubinetto mentre si lavano i denti (8,7mc).