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La scuola, tra il 7 e il 10 gennaio in base ai diversi calendari regionali, dovrebbe riprendere le lezioni. Manca una manciata di giorni ma la questione è in bilico: il Governo tira dritto sulle lezioni da garantire in presenza ma, mentre le Asl continuano a registrare un incessante aumento di contagi, tra le Regioni c'è chi chiede di riprendere in didattica a distanza per i primi giorni sia per limitare i contatti sia per avviare screening post natalizi e potenziare, nel frattempo, le vaccinazioni tra i piccoli. Ad esempio, lo chiedono l'Abruzzo e la Campania. Ma la decisione è anche all'esame del governo, come di fatto rivelano le parole del coordinatore del Cts Franco Locatelli che ieri, intervistato da Repubblica, non ha escluso lo slittamento di una settimana della ripresa delle lezioni, giorni che poi si potrebbero recuperare a giugno. A spingere Draghi e i suoi consulenti a valutare un rinvio della riapertura delle scuole sono anche i dati sui contagi, trascinati dalla diffusione della Omicron. Numeri senza precedenti dall'inizio della pandemia, con 150mila nuovi casi in 24 ore.  Anche i ricoveri continuano ad aumentare (ieri 513). Con questo scenario, la riapertura delle scuole rappresenta una grande incognita.