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L’ultima seduta del Consiglio comunale ha fatto registrare una delle pagine più tristi nella storia politica della nostra città. L’atteggiamento del Sindaco e del Presidente del Consiglio che di fatto hanno impedito, senza valide argomentazioni, l’esercizio del diritto di cronaca rispetto ad una seduta del massimo organo rappresentativo di tutta la collettività teramana, attraverso strumenti video o fotografici che in alcun modo potevano determinare un conflitto con l’attività di ripresa televisiva riservata ad un’emittente sulla base di un contratto con l’Amministrazione, costituisce una palese violazione del sacrosanto diritto di e all’informazione sancito dall’articolo 21 della Costituzione. Il Testo unico degli enti locali e il nostro Statuto comunale esplicitano con chiarezza questo diritto, sancendo la pubblicità e l’ampia diffusione delle sedute del Consiglio, salvi casi specifici previsti dal regolamento. E’ inaccettabile quanto è accaduto ieri proprio perché avvenuto in assenza di qualsivoglia disposizione regolamentare che giustificasse chiaramente e sulla base di esigenze particolarmente rilevanti una limitazione del diritto di cronaca. I cittadini teramani non meritano questo. Lo scrivono in una nota: i Gruppi consiliari Partito Democratico e Teramo Cambia Una vicenda che segue e che ricorda altre scelte politiche incomprensibili e ingiustificate cui abbiamo assistito sotto la gestione Brucchi, fra le quali, su tutte, l’individuazione di zone rosse in città per vietare indiscriminatamente ogni forma di manifestazione pubblica. In una democrazia rappresentativa che voglia definirsi veramente tale l’ Assemblea civica dovrebbe corrispondere all’agorà della polis, la piazza principale, il luogo aperto per antonomasia che accoglieva anche l'assemblea popolare nella quale si discutevano le questioni pubbliche e venivano assunte le decisioni politiche. La democrazia rappresentativa o è questo o non è democrazia. Per queste ragioni, oltre a stigmatizzare con forza quanto accaduto ieri, si chiede che Sindaco e Presidente del Consiglio si scusino con coloro che sono stati ingiustamente penalizzati dalla vicenda e con la cittadinanza tutta e ripristinino immediatamente le condizioni perché, nel rispetto e nei limiti delle leggi e della giurisprudenza, l’Assise civica teramana torni ad essere veramente un luogo aperto alla massima trasparenza, in cui sia garantita la pubblicità, il diritto di informare e di essere informati e la partecipazione reale di tutti i cittadini alla vita politica.