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I dirigenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e Molise scrivono ai presidenti delle Regione Abruzzo e Molise in merito all'ipotesi sempre piu' concreta di commissariamento della struttura. Di seguito il testo della lettera.     Lettera aperta ai Presidenti delle regioni Abruzzo e Molise   Sig.ri Presidenti, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale costituisce una delle realtà virtuose delle Regioni Abruzzo e Molise, un Ente che con il proprio lavoro di ricerca e sperimentazione nei campi della sanità , benessere animale e della sicurezza degli alimenti porta da decenni prestigio, risorse ed occupazione ai territori di riferimento, una “eccellenza” (termine oltremodo abusato) nel panorama nazionale ed internazionale. Parole non nostre ma dei massimi rappresentanti politici territoriali che hanno più e più volte, sempre a parole, espresso unanime encomio per il lavoro svolto ed assicurato la massima attenzione. Purtroppo in questi anni, come sempre più spesso accade in politica, alle parole non sono seguiti fatti concreti e l’Istituto si trova ancora oggi in una situazione di grande incertezza e difficoltà. Come noto il D.Lgs. 28 giugno 2012, n. 106 ha dettato le regole generali per il riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali dal punto di vista organizzativo, assegnando alle Regioni di riferimento il compito di dare  attuazione e rendere operativi i principi sanciti attraverso apposite leggi. Il c.d. “Patto della Salute” stipulato il 10 luglio 2014 tra Stato e Regioni ha assegnato a queste ultime il termine di 90 giorni per adottare le norme attuative del d.Lgs. 106/2012, pena il commissariamento degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali di competenza. Tale termine, che sarebbe già venuto a scadenza il 31 dicembre 2014, è stato fortunatamente differito al 31 marzo 2015 dalla Legge di stabilità 2015. Allo scadere di tale data infatti, il Ministero della Salute commissarierà gli Istituti per i quali non si sia provveduto. Le Regioni Abruzzo e Molise sono quindi chiamate ad adottare, entro il prossimo 31 marzo, due leggi attuative identiche, altrimenti questo Ente che tutti dichiarano di voler tutelare e sviluppare, sarà commissariato. Le altre Regioni Italiane, con qualche rarissima eccezione, hanno già provveduto da tempo. In Abruzzo e Molise, invece, sul processo, pur avviato dalla Regione Abruzzo con legge adottata nel novembre scorso, è scesa da mesi una impenetrabile quanto sinistra cappa di silenzio.  La Giunta regionale molisana ha addirittura approvato, nel dicembre scorso, una proposta di legge palesemente differente rispetto a quella abruzzese. Dal combinato disposto dei due testi regionali scaturisce un risultato pari a zero: in un improbabile “gioco dell’oca” saremmo tornati alla casella di partenza! Scaramucce politiche che ci permettiamo di definire irresponsabili mentre il 31 marzo è dietro l’angolo. Non siamo interessati ad interpretare tali comportamenti e non ci chiediamo neanche “cui prodest” di fronte ad omissioni e ritardi che evidentemente non possono essere casuali e che restano tanto più incomprensibili in quanto significherebbero la rinuncia da parte delle Regioni ad esprimere gli organi di governo dell’Ente. Ricordiamo invece alle massime autorità politiche regionali che questo Istituto è già reduce da oltre diciotto anni di commissariamento (1993-2012) cagionato proprio dalla incapacità da parte delle Regioni Abruzzo e Molise di accordarsi per una legge comune. Una situazione del tutto anomala che è diventata incredibile normalità e nella quale non vogliamo assolutamente ricadere. Riteniamo che sia preciso dovere della classe politica dotare questo Ente di una  governance coesa, motivata ed altamente qualificata all’altezza delle impegnative sfide che ci attendono e che possa garantire non improbabili ritorni al passato ma un forte slancio verso il futuro. Non chiediamo impegni straordinari o operazioni roboanti, ma solo la possibilità di operare ed esprimere le nostre potenzialità in una situazione di piena e ristabilita normalità. Riteniamo che questo sia un diritto delle oltre cinquecento persone che operano in Istituto e alle quali i Governatori abruzzese e molisano devono fornire una risposta. Oggi è in gioco, oltre al futuro dell’Ente, la credibilità di una intera classe politica. Non vogliamo rassicurazioni ma risposte immediate, concrete ed efficaci.