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marroni Nella seduta consiliare del 9 ottobre 2014 ho presentato un’interrogazione al Sindaco per verificare la legittimità dell’indennità del Presidente della TE.AM. Spa. Infatti da un’attenta analisi dei compensi erogati si evince che l’indennità del Presidente, a partire dall’anno 2007, risulta eccedente di € 7.257,84 annui sul limite legislativamente previsto. A tale riguardo, la Legge n. 296/2006 (Legge finanziaria per il 2007) all’articolo 1 comma 728 (ad oggi vigente), significativamente rubricato “Determinazione dei compensi nelle società a partecipazione mista di enti locali e di altri soggetti pubblici o privati”, così prescrive: “Nelle società a partecipazione mista di enti locali e altri soggetti pubblici o privati, i compensi di cui ai commi 725 e 726 possono essere elevati in proporzione alla partecipazione di soggetti diversi dagli enti locali, nella misura di un punto percentuale ogni cinque punti percentuali di partecipazione di soggetti diversi dagli enti locali nelle società in cui la partecipazione degli enti locali è pari o superiore al 50 per cento del capitale, e di due punti percentuali ogni cinque punti percentuali di partecipazione di soggetti diversi dagli enti locali nelle società in cui la partecipazione degli enti locali è inferiore al 50 per cento del capitale”. Inoltre, il richiamato comma 725 dell’articolo 1, rubricato “Determinazione dei compensi nelle società a totale partecipazione di comuni o province”, prevede quanto segue: “Nelle società a totale partecipazione di comuni o province, il compenso lordo annuale, onnicomprensivo, attribuito al presidente e ai componenti del consiglio di amministrazione, non può essere superiore per il presidente al 70 per cento e per i componenti al 60 per cento delle indennità spettanti, rispettivamente, al sindaco e al presidente della provincia ai sensi dell'articolo 82 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Resta ferma la possibilità di prevedere indennità di risultato solo nel caso di produzione di utili e in misura comunque non superiore al doppio del compenso onnicomprensivo di cui al primo periodo. Le disposizioni del presente comma si applicano anche alle società controllate, ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, dalle società indicate nel primo periodo del presente comma”. Dal combinato disposto delle due norme citate, applicate al caso della società Teramo Ambiente S.p.A., partecipata dal Comune di Teramo nella misura del 49%, dal Mo.Te. S.p.A. (integralmente posseduta da 21 Comuni della Provincia di Teramo) nella misura del 2% e da un socio privato nella misura del restante 49%, sembrerebbe: – che il compenso del Presidente della società Te.Am. debba essere limitato al 70% delle indennità del sindaco, con l’aggiunta di un 9% per effetto del citato comma 728. Quindi: 1%x9 (49% di partecipazione del socio privato diviso 5% uguale 9%, pari al 45% con il resto del 4%) = 9%+70% di cui al comma 725 = 79% dell’indennità complessiva del sindaco; – che, l’indennità del sindaco sembrerebbe essere quantificata in € 54.104,00 annui, per cui il 79% dell’indennità dovrebbe essere pari ad € 42.742,16; – che, siccome il compenso del Presidente Te.Am. viene indicato sul sito istituzionale del Comune in € 50.000,00 annui, risulterebbe un’eccedenza di € 7.257,84 annui sul limite legislativamente previsto. Mentre la mia interrogazione giace ancora nei meandri del Comune, non avendo avuto alcuna risposta, benché il limite per fornire risposta scritta (in base al regolamento) sia di venti giorni dalla data di presentazione dell’interrogazione, il Sindaco annuncia che il CDA avrebbe dato la sua disponibilità ad una riduzione del 10% delle rispettive indennità anche se “il loro non sarebbe stato un atto dovuto”, quando invece – almeno per quanto concerne il Presidente – il taglio dovrebbe essere del 15% circa. Mi chiedo infine se l’Amministrazione comunale, verificata l’applicabilità delle norme sopra richiamate, abbia già provveduto al recupero delle somme eccedenti, onde evitare il verificarsi di danni erariali e l’illegittimo esborso di compensi non dovuti a carico delle tasche dei cittadini teramani.   Maria Cristina Marroni   Consigliere comunale di Teramo 3.0