Addio alle truffe telefoniche? AGCOM lancia un filtro anti-spoofing. Ne parliamo con un esperto
Le truffe telefoniche e le chiamate indesiderate sono un incubo quotidiano per milioni di italiani. Secondo recenti dati, nel solo quarto trimestre del 2024 ogni cittadino ha ricevuto in media 14 telefonate spam al mese, di cui oltre la metà a scopo fraudolento. Ma qualcosa potrebbe finalmente cambiare .
Con la delibera 106/25/CONS, l'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) introduce un filtro tecnologico obbligatorio per contrastare il fenomeno dello spoofing, la tecnica con cui i truffatori mascherano il vero numero chiamante per farlo apparire affidabile. Si tratta di un intervento innovativo, costruito anche grazie al contributo delle associazioni dei consumatori.
Per capire meglio cosa cambierà nei prossimi mesi, ho intervistato l’Avv. Mirko Luciani, consulente legale presso una delle principali associazioni a tutela dei consumatori, la Federconsumatori Abruzzo Aps.
Avvocato, di cosa parla la delibera AGCOM del 19 maggio 2025?
Il provvedimento n. 106/25/CONS mira a tutelare i cittadini da truffe e molestie telefoniche, imponendo agli operatori un filtro che blocchi le chiamate in entrata con numerazioni falsificate.
Lo spoofing consente, infatti, ai malintenzionati di far comparire un numero italiano reale o verosimile sul display, inducendo la vittima a rispondere. È un metodo purtroppo molto efficace per truffare, soprattutto gli utenti più fragili.
Come funziona, tecnicamente, questo nuovo filtro?
Si tratta di un sistema che verrà implementato in due fasi:
• Entro 3 mesi, gli operatori dovranno bloccare le chiamate provenienti dall’estero che simulano un numero fisso italiano.
• Entro 6 mesi, lo stesso filtro sarà applicato anche alle numerazioni mobili.
Il controllo si basa su un confronto in tempo reale con i database ufficiali del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e del Mobile Number Portability. Le chiamate non verificate o irregolari verranno semplicemente bloccate.
Quali sono i benefici concreti per i consumatori?
Molti: si ridurranno drasticamente le telefonate moleste e, soprattutto, le truffe. I dati parlano chiaro: milioni di italiani sono vittime ogni anno di raggiri telefonici. Con questo filtro, si potrà finalmente tornare a rispondere al telefono con serenità.
Inoltre, il provvedimento ha un forte valore educativo e preventivo: richiama tutti gli operatori alla responsabilità.
Come dovranno adeguarsi gli operatori telefonici?
Gli operatori saranno tenuti a installare software di controllo avanzato, a verificare l’identità del numero chiamante e a bloccare automaticamente le chiamate sospette. Per gli operatori esteri che fanno transitare chiamate in Italia, sarà indispensabile un collegamento diretto e sicuro con i database pubblici italiani, per evitare che il sistema venga aggirato.
Ci sono criticità da tenere presenti?
Sì, soprattutto sul fronte internazionale. Non tutti i Paesi adottano gli stessi standard, quindi è possibile che alcune chiamate riescano comunque a eludere il filtro. Inoltre, è fondamentale che l’implementazione sia uniforme: se anche un solo operatore italiano non rispetta le regole, l’intero sistema rischia di essere meno efficace.
Cosa possono fare intanto i cittadini per proteggersi?
In attesa dell’attuazione completa, ecco alcuni consigli pratici:
• Iscriversi al Registro delle opposizioni per limitare il telemarketing.
• Utilizzare app di identificazione e blocco chiamate come Truecaller o Tellows.
• Abilitare i filtri anti-spam disponibili sugli smartphone.
• Segnalare numeri sospetti direttamente ad AGCOM o alla Polizia Postale.
• Diffidare sempre da chiamate non richieste, soprattutto se promettono denaro o chiedono dati personali.
In conclusione: questa è davvero una svolta?
Sì, è un passo storico. Per la prima volta si agisce non solo sul piano giuridico, ma anche su quello tecnologico. Se operatori e autorità collaboreranno come promesso, potremmo davvero assistere alla fine di un’epoca dominata da truffe telefoniche e chiamate aggressive. La parola d’ordine, adesso, è applicazione concreta.