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franacastelnuovo
Riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni, ricorre il secondo anniversario della frana di Castelnuovo di Campli.

L’angoscia ed il terrore di quei drammatici momenti di due anni fa, hanno lasciato lo spazio alla delusione ed al senso di rassegnazione che pervadono la mente di chi ha subito quegli eventi.

Chi ha perso la casa definitivamente, a due anni dalla frana, non solo vive in alloggi temporanei ma soprattutto, non sa ancora dove e quando potrà tornare a vivere in una propria casa.

Chi è stato sgomberato in attesa dei lavori di consolidamento, vede di giorno in giorno, affievolirsi la speranza di poter rientrare nelle proprie abitazioni, frutto di sacrifici.

I cittadini, hanno perso, schiacciati dagli eventi ed abbandonati da chi, avrebbe invece dovuto adoperarsi per ridare loro una speranza di vita normale.

Ha perso lo stato che, ha creato un groviglio inestricabile di leggi e controlli, tali da rendere quasi impossibile l’avvio dei lavori di consolidamento.

Ha perso la politica locale che, non è stata in grado di creare un rapporto di simbiosi con i cittadini, per cercare di snellire le procedure per ridare una propria casa a chi l’ha persa.

Hanno perso la cultura e la storia in quanto, non c’è stata la volontà da parte degli organi preposti, di mettere in sicurezza la Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XIV secolo, la cui stabilità è stata gravemente messa a rischio dal dissesto idrogeologico.

Ha perso il sistema protezione civile in quanto, i lavori di somma urgenza che avrebbero dovuto mettere in sicurezza il versante a rischio frana, non sono stati in alcuni casi portati a termine mentre, in altri casi, sono stati affidati a maestranze, tecnicamente non all’altezza del delicato contesto di intervento.

Tutto ciò, fortunatamente, non è avvenuto per la tragedia gemella che ha visto coinvolti gli abitanti di Ponzano di Civitella; in questa vicenda, si è creata un’armonia di intenti tra i cittadini coinvolti e gli amministratori che, si sono fatti carico di alleviare con ogni mezzo, il disagio della comunità.

A Ponzano, grazie a questa armonia di intenti, i cittadini guardano salire alte nel cielo le lanterne cinesi, in segno di rinascita e le accompagnano con pensieri di speranza e fiducia; a Castelnuovo, i cittadini guardano nel vuoto senza alcuna prospettiva.

A Castelnuovo di Campli, hanno perso tutti ma hanno perso soprattutto i cittadini vittime nella frana; hanno perso la fiducia di guardare al futuro con serenità e speranza e porteranno per sempre nelle loro menti, le cicatrici che lo scorrere del tempo, ha ormai reso non sanabili.

Castelnuovo di Campli, 16.2.2019 Comitato cittadino Castelnuovo nel cuore Il presidente

Vincenzo Di Meglio