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WhatsApp_Image_2019-04-21_at_21.58.42.jpegDa ieri sono state sospese le ricerche in mare da parte della Capitaneria di Porto di Pescara per ritrovare l'ex insegnante Roberto Sciarra. Non si ferma però l'attività di controllo a terra, a sei giorni della sua scomparsa. Nel briefing di ieri in prefettura a Teramo, si legge sul Messaggero, è stato deciso di chiedere l'aiuto anche delle barche della piccola pesca. Inoltre è stato diramato un'allerta alle imbarcazioni che pescano sotto costa, perché controllino i tratti di mare di propria competenza. Insomma, il corpo del 42 enne potrebbe affiorare dalle reti, se si trattasse di un suicidio. Non c'è nessuna certezza che Roberto Sciarra sia entrato in mare ma solo le tracce seguite dai due cani molecolari, che partono dall'appartamento estivo dei genitori in via Donatello, nel quartiere Villa Ardente, che vanno verso il sottopasso che porta alla spiaggia. La sospensione è dettata dai protocolli internazionali di ricerca e salvataggio marittimo. Di solito avviene dopo le 72 ore, questa volta vista la delicatezza del caso si è andati oltre. Le ricerche via terra, si allargano sia verso sud, che verso nord che nella fascia collinare della provincia. Da quando il 42enne pescarese, è scomparso, sono stati impiegati nelle ricerche almeno una cinquantina di uomini al giorno fra carabinieri, polizia, vigili del fuoco e urbani, volontari della Protezione civile. Oggi i vigili del fuoco dovrebbero ispezionare un vecchio pozzo che si trova in prossimità della pineta, nell'area in cui sin dall'inizio i cani molecolari hanno fiutato la sua presenza e che si trova a breve distanza dall'abitazione di via Roma dove l'uomo è scomparso nella notte tra venerdì e sabato scorsi.