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C'è anche l'abruzzese Fabio Altitonante, sottosegretario alla Regione Lombardia, di Forza Italia, tra le 43 persone destinatarie di custodie cautelari nell'ambito di una vasta operazione condotta dai carabinieri di Monza e dalla Guardia di finanza di Varese in Lombardia e Piemonte: originario di Montorio al Vomano (Teramo), uomo forte degli azzurri milanesi, è finito agli arresti domiciliari.

Dei 43, dodici sono finiti in carcere, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda milanese su due gruppi criminali operativi tra Milano e Varese costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori, accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata dall'aver favorito un'associazione di tipo mafioso, corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all'aggiudicazione di appalti pubblici.

Tra gli arrestati nell'operazione che ha tra i protagonisti, per uno dei filoni dell'inchiesta, l'imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali, Daniele D'Alfonso della Ecol-Service srl,  c'è anche il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee.

Nell'inchiesta - riporta l'Ansa - c'è anche un episodio di "istigazione alla corruzione" nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che è parte offesa e non risulta indagato. Da quanto si è saputo, il governatore non avrebbe denunciato l'episodio. Fontana nei giorni scorsi si sarebbe anche recato al Palagiustizia milanese probabilmente per chiarire l'episodio.

Sono 95 in totale le persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere aggravata dall'aver favorito un'associazione di tipo mafioso, finalizzata a corruzione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abuso d'ufficio, nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto e responsabile della Dda Alessandra Dolci e dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno.

Delle 43 persone destinatarie del provvedimento, firmate dal gip Raffaella Massacrino, 12 sono finite in carcere, 16 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 12 con obbligo di firma. Di queste solo 9 sono accusate di associazione a delinquere.

Sono duecentocinquanta i militari, tra carabinieri e finanzieri impegnati dalle prime luce dell'alba nell'esecuzione misure cautelari nelle province di Milano, Varese, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti.

Sono diversi i filoni dell'inchiesta. Uno di questi riguarda gli appalti targati Amsa, l'azienda dei rifiuti milanese e parecchie partecipate pubbliche. Un altro, il filone varesino e che ha come personaggio principale l'ex coordinatore provinciale di Varese Gioacchino Caianiello (anche lui tra i destinatari del provvedimento del gip Mascarino) riguarda il Piano di governo del territorio e le sue varianti.

Ma per inquirenti e investigatori il personaggio principale dell'inchiesta è l'imprenditore Daniele D'Alfonso con la sua Ecol-Service, uno dei quali risponde dell'aggravante di aver favorito la 'ndrangheta, in quanto con gli appalti ottenuti in cambio di tangenti avrebbe dato lavoro agli uomini della famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco.

Ed è lui che, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attraverso fittizie consulenze e altre utilità, avrebbe 'ricompensato' Tatarella con cui, come emerge dalle intercettazioni, si sarebbe incontrato da Berti, il ristorante milanese non molto lontano dagli uffici della Regione e già venuto a galla in molte indagini milanesi, e che ora nel linguaggio degli indagati è diventato "la mensa dei poveri", definizione che ha dato il nome all'indagine della Dda.

Nell'inchiesta, infine, c'è anche una richiesta di autorizzazione inviata alla Camera dei deputati per l'arresto per finanziamento illecito del parlamentare di Forza Italia Diego Sozzari.

Chi è Fabio Altitonante, l’ingegnere abruzzese diventato coordinatore di Forza Italia a Milano?

Classe 1974, abruzzese trapiantato al Nord e laureato in Ingegneria gestionale al Politecnico, dopo i primi passi nel mondo privato inizia l’avventura nella vita pubblica che lo porta nel 2006 a essere eletto in Consiglio comunale. Negli anni può sempre contare sull’ampio bacino di voti della comunità abruzzese. Nel 2009 è l’allora neo presidente della provincia, Guido Podestà, a chiamare Altitonante in via Vivaio per affidargli le leve dell’urbanistica.

Il salto al Pirellone arriva nel 2013 come consigliere regionale. Il suo attivismo, nonostante i rapporti non sempre idilliaci con qualche «colonnello» del partito, lo porta a diventare nel 2015 coordinatore milanese di Forza Italia. L’anno scorso, infine, arriva la conferma nel parlamento lombardo e la promozione a sottosegretario alla Rigenerazione e allo sviluppo dell’area Expo.