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prefettura teramoIn Abruzzo la criminalità organizzata ha investito in passato circa 6 milioni di euro in 68 beni, soprattutto immobili e terreni, a Pescara centro, entrati nella disponibilità dei 17 Comuni regionali ricadenti i luoghi delle confische. La consegna dei beni, è avvenuta ieri mattina presso l'aula magna della Scuola sottufficiali delle Fiamme gialle di Coppito. Presenti i prefetti delle quattro provincie della regione, i sindaci dei territori interessati ed i rappresentanti delle forze dell'ordine. I beni confiscati alla mafia, evidenzia Il Messaggero, sono soprattutto villette a schiera, appartamenti all'interno di condomini, ma anche terreni e box auto. Dai dati forniti nell'ambito della conferenza di servizi, Pescara è la provincia con il più alto numero di confische e beni entrati ora nella disponibilità dei comuni: 40 immobili e terreni per un controvalore di 3 milioni di euro circa. Solo il capoluogo adriatico conta 28 terreni. Gli altri comuni interessati sono: Cappelle sul Tavo, Città Sant'Angelo, Montesilvano, Torre de Passeri. A seguire la provincia di Teramo con 12 confische: Alba Adriatica, Martinsicuro, Mosciano Sant'Angelo, Teramo città ed infine Tortoreto. Nella graduatoria c'è poi Chieti con 11 confische a Frisa, Lanciano, San Vito Chietino, Santa Maria Imbaro. Infine l'Aquila con 5 confische di immobili, di cui solo 2 entrati nel patrimonio comunale di Avezzano e Carsoli. Tre immobili ubicati a Cappadocia, risultano infatti non assegnabili per una serie di difficoltà strutturali.

Nonostante il numero complessivo delle confische eseguite, (68), l'Abruzzo si posiziona nel panorama nazionale come fanalino di coda rispetto ad altre regioni come la Sicilia che conta una concentrazione di beni di oltre 6 mila unità o la stessa Calabria e Campania che insieme raggiungono ulteriori 2 mila beni.