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130509886-4503897a-da32-481a-8526-554c7481232dCinquantuno milioni di euro. È quanto ha speso lo Stato per finanziare il Commissario dell’emergenza ambientale di Bussi dal 2006 a oggi. Un Commissario nominato dal governo Prodi, confermato poi da tutti gli altri premier. Nonostante ciò, nessuno è riuscito a salvaguardare la salute dei cittadini. In un question time al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il Movimento 5 Stelle ha chiesto ragione dei soldi spesi in sette anni: "Sono 50 milioni negli ultimi tre anni per la struttura commissariale e un milione di euro in compensi e stipendi – dicono i deputati della commissione Ambiente – e a cosa è servito?". "La risposta non ci ha soddisfatti e anzi ha aperto a nuovi dubbi”, commenta Massimo De Rosa, che con il deputato abruzzese Gianluca Vacca e altri ha presentato il question time. "Nel 2008 – ha detto il ministro - l’area industriale di Bussi è stata inclusa in un Sito di interesse nazionale. Il Sito è stato perimetrato, e comprende anche le altre aree limitrofe. L’azione del governo e delcommissario è stata articolata". "Articolata, noi diremmo minima: sono stati effettuati dei carotaggi – commentano i deputati – messi in sicurezza i rifiuti stoccati, fatte campagne periodiche di monitoraggio che hanno portato a risultati allarmanti: monoclorotetilene superiore ai limiti normativi. E il Commissario cosa ha fatto? Chiesto nuovi monitoraggi. E la popolazione? In balia degli eventi". Il pm durante la sua requisitoria oggi ha detto che il sito industriale di Bussi (Pescara) ha sversato una tonnellata di veleni al giorno nel fiume durante gli anni ’60. "E le bonifiche? Nessuno ne parla. Si usa la caratterizzazione dei siti che è un business milionario. Abbiamo appreso dal ministro – dicono i deputati del Movimento 5 Stelle – che la regione Abruzzo ha speso 100 milioni di euro. Per cosa?".