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Teramo Ambiente: tutto rinviato ad elezioni concluse. Almeno così si è deciso nell'ultimissimo incontro tra sindacati e vertici aziendali, uno dei tanti tavoli tenutisi all'indomani dell'avvio dello stato di agitazione delle maestranze, con tanto di coinvolgimento del Prefetto e del sindaco Maurizio Brucchi. I dipendenti della TeAm però non ci stanno, non intendono aspettare ancora due mesi, fino a dopo il voto del 25 maggio, per risolvere quelle criticità contestate da più di due anni. Sono almeno una 40ina i dipendenti Team intenzionati a scendere in piazza per reclamare i propri diritti ma soprattutto per suggerire alla partecipata di via Delfico come agire per far risparmiare alla collettività migliaia di euro usando criteri di lavoro più appropriati. Gli stessi dipendenti che, in più occasioni, hanno cercato un confronto frontale per suggerire all'azienda quali step seguire per ottimizzare le risorse, razionalizzare i turni e i circuiti di raccolta differenziata etc... Un dialogo che, stando alle lamentele dei dipendenti pronti a scendere in piazza, sarebbe mancato anche all'indomani dell'incontro avuto col sindaco Brucchi, reo, sempre secondo questi dipendenti, di non essersi attivato a sufficienza per tracciare una svolta. Intanto prosegue il valzer di incontri tra i rappresentanti sindacali e i vertici TeAm, senza però risultati tangibili. Nel corso dell'ultimo incontro, lo scorso 3 aprile, si è optato alla fine per un nuovo rinvio a dopo le elezioni: un modo per mettere in ghiacciaia i problemi in attesa di conoscere chi, dopo il 25 maggio, sarà titolato dalle urne ad ereditarli? team