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GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI)     Guai a parlare di debiti per la Teramo Ambiente: quei 4 milioni complessivi che spuntano nel bilancio della partecipata del Comune sono in un caso, spese di investimento, nell'altro rate di "rimborso" allo Stato. Se di cifre bisogna parlare, bisogna affidarsi a quanto elencato dal presidente in scadenza Fernando Cantagalli nell'incontro voluto oggi con gli organi d'informazione e al quale hanno preso parte sia il consigliere Team, Corrado De Iuliis, sia il sindaco, Maurizio Brucchi. E se numeri devono essere, ecco quelli dichiarati nella sala consiliare (al riguardo, il consigliere grillino Fabio Berardini ha chiesto lumi sulla mancata presenza dei bilanci consuntivi sul sito della TeAm e il presidente Cantagalli ha promesso una telefonata ai responsabili per provvedere subito all'inserimento on line...gli stessi bilanci consuntivi di cui chiede lumi, a mezzo protocollo, da due anni, l'ex assessore Vincenzo Crocetti nonchè ex componente del Cda TeAm in passato). Partiamo dal valore di produzione che nell'ultimo triennio ammonta a 20milioni di euro (per il 2013 si parla di 21.788.511 euro): Cantagalli ha sottolineato che in questi tre anni si è registrato un risultato economico positivo che ha permesso di coprire integralmente la perdita dell'esercizio del 2010 pari a 260mila euro e scaturita dalla sovrastimata (e mancata) vendita di automezzi aziendali. Per quanto riguarda l'indebitamento "è stato ridotto di un milione di euro ed è da ricondurre per lo più", ha precisato Cantagalli, "al mutuo acceso per la costruzione di manufatti cimiteriali e al mutuo per il pagamento delle cartelle Equitalia per il recupero della moratoria fiscale". Non debiti, dunque, ha sottolineato il sindaco Brucchi, rimarcando nel suo intervento il livello di espansione che la TeAm sta maturando vincendo gare d'appalto in diversi Comuni (a Giulianova il servizio partirà a settembre, idem a Penna Sant'Andrea, mentre è già partito a Cellino Attanasio) o piazzandosi comunque al secondo posto (vedi a Mosciano Sant'Angelo, a Isola del Gran Sasso, a Notaresco...). Nessuna difficoltà per Cantagalli di ammettere "il grosso rischio" corso dalla società "nel caso della situazione di difformità normativa che incombeva sul sito di trasferenza di Carapollo" e per il quale è stato anche sentito, come indagato, dalla procura prima che l'inchiesta "finisse nel nulla": sì, perchè a Carapollo si è investito circa 700mila euro per mettere a norma e rendere agibili tutti gli impianti e gli immobili presenti: "Erano tutti privi di documentazione in ordine ad agibilità, collaudi, certificazioni di conformità degli impianti, messa a terra...", ha dichiarato. Una situazione ereditata così dal Cda dell'era Cantagalli e al quale si è messo mano non senza difficoltà, dopo la famosa permuta di parte dell'area del sito, di proprietà comunale, con un'area di proprietà della TeAm in contrada Terrabianca. Nell'elenco finiscono gli interventi sui cimiteri frazionali e su Cartecchio, con il progetto per la realizzazione della cripta per il capitolo Aprutino e la riqualificazione del lato destro del cimitero urbano da ampliare e dove programmare l'impianto per la cremazione. Oltre ad aver aperto gli sportelli al pubblico in via Oberdan e a San Nicolò, la Teramo Ambiente ha dovuto fare i conti con la riorganizzazione dell'organigramma aziendale e col personale: "Grazie al progetto di stabilizzazione dei 63 dipendenti precari che ha permesso un risparmio annuo di 200mila euro, abbiamo goduto del contributo regionale per un bando da 230mila euro", ha ricordato il presidente che, tra un mese, si vedrà sostituire da chi, ha detto il sindaco, "si candiderà liberamente al bando che verrà pubblicato a stretto giro". Resta agli atti la dichiarazione al vetriolo di Corrado De Iuliis contro l'egemonia, nel passato, della parte privata: "Ho conosciuto amministratori delegati che si credevano padreterni...la TeAm deve diventare interamente pubblica", ha chiosato. Un'ipotesi condizionata dal mutato quadro normativo. Ad oggi, l'unico privato è il custode giudiziario della procura della Repubblica di Catanzaro. Un'inchiesta solo sfiorata nell'incontro di oggi con gli organi d'informazione.  Intanto, Cantagalli lascia definitivamente la Pubblica Amministrazione: "Torno a fare il nonno a tempo pieno".   cantagalli